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L’Outlook 2023 degli esperti di CFA Society Italy

2/10/2023

Rallentamento economico, deglobalizzazione e inflazione sono i nodi fondamentali per comprendere il nuovo anno discussi nel corso della prima CFASI Forecast Dinner 2023


Rallentamento economico, deglobalizzazione e inflazione. Sono questi secondo gli esperti di CFA Society Italy, la primaria associazione no profit di riferimento in Italia per i professionisti della finanza con qualifica di Chartered Financial Analyst® (CFA), i tre temi fondamentali per comprendere il nuovo anno, discussi nel corso del primo appuntamento con le CFASI Forecast Dinner, i tradizionali eventi annuali per presentare l’Outlook sui mercati finanziari per il 2023.

 

A Milano presso il Four seasons Hotel che ha accolto oltre 250 ospiti, sono stati discussi gli scenari macroeconomici e i possibili sviluppi sui mercati finanziari per l’anno in corso. Giuliano Palumbo, CFA, presidente, CFA Society Italy ha aperto la tavola rotonda moderata da Beatrice Mancini, country head & head of research Italy & Ticino, Citywire con un interrogativo: “Come prepararsi per il 2023? Rallentamento economico, deglobalizzazione e inflazione sono i nodi fondamentali per comprendere il nuovo anno. Insieme ad esperti di economia e mercati finanziari cogliamo l’opportunità di questo incontro per discutere di come affrontare le complesse sfide di quest’anno, dalle dinamiche di inflazione e di politica monetaria, al ciclo economico in Europa e ai temi geopolitici fino alle opportunità da cogliere sui mercati finanziari e molto altro”.

 

Tra i commenti dei relatori della tavola rotonda che sono intervenuti ricordiamo quelli di:

Michele Armanini, managing director infracapital, M&G Investments: “Crisi energetica e aumento dei prezzi, esacerbati dalle tensioni geopolitiche in atto, evidenziano l’opportunità di una esposizione ad attività resilienti e sostenibili. Grazie alla loro natura difensiva, le infrastrutture europee si sono dimostrate particolarmente resilienti durante le turbolenze di mercato degli ultimi anni. Si tratta di un asset class tradizionalmente protetta dall'inflazione che offre rendimenti relativamente stabili nel tempo e una valida fonte di diversificazione. Trend macroeconomici di lungo termine, tra cui la necessità di accelerare la transizione verso un'economia a basse emissioni, digitalizzazione e progresso tecnologico sostengono un ambiente favorevole alle attività infrastrutturali in Europa e spiegano la forte crescita degli investimenti diretti degli investitori istituzionali in questo segmento di mercato.”

 

Christophe P. Braun, equity investment director, Capital Group: "Molti titoli di aziende tradizionali ma solide che pagano dividendi si stanno rivelando opportunità di investimento interessanti in un contesto difficile. Per gli investitori, si tratta di un sottoinsieme di azioni particolarmente interessante perché potenzialmente in grado di generare rendimenti a lungo termine più elevati rispetto alle altre società che distribuiscono dividendi, e di farlo con una volatilità inferiore. Questo vantaggio in termini di rischio-rendimento è dovuto ai loro fondamentali più solidi, ai bilanci sani, alla posizione competitiva e all'impegno degli azionisti. Oggi molte di queste società hanno livelli record di riserve, una buona base per i futuri pagamenti e la crescita costante dei dividendi. Troviamo opportunità di questo tipo in tutto lo spettro del mercato, ad esempio nei settori sanitario, energetico, informatico e alcuni finanziari. Per individuare tali società nel lungo periodo, non basta guardare solo ai titoli con i rendimenti da dividendo più elevati. È più che mai importante effettuare previsioni accurate per determinare la reale proiezione della crescita futura dei dividendi. Per questo motivo, una ricerca fondamentale completa è importante per valutare se una società è in grado di pagare e far crescere i dividendi nel tempo. Ci concentriamo su società la cui performance finanziaria e la disponibilità a restituire liquidità agli azionisti sono già state testate in varie condizioni economiche. Quelle che hanno la capacità di evitare un taglio o un calo della crescita del dividendo per azione sono, a mio avviso, ben posizionate per essere vincenti nel lungo periodo. La noia sta diventando un investimento "eccitante" a lungo termine per gli investitori.”.

 

Gabriel Doz, portfolio specialist, PGIM Fixed Income: "Dopo il riprezzamento dei tassi d'interesse e degli spread creditizi dello scorso anno, opportunità di rendimento sono chiaramente evidenti nei mercati del reddito fisso. Mutevoli condizioni macro a livello globale, tra cui i nuovi regimi di politica monetaria e i persistenti timori di una recessione, comportano non solo periodi di volatilità, ma anche numerose opportunità di valore relativo attraverso la rotazione settoriale e grazie alla ricerca bottom-up sul credito. Riteniamo che all’orizzonte ci siano punti di ingresso interessanti nei mercati del credito e che gli investitori che guardano al reddito fisso dovrebbero essere ben posizionati per ottenere una forte performance a lungo termine in questa asset class."

 

Anna Guglielmetti, responsabile gestioni istituzionali Asset Management Italy, Credit Suisse: “Se i protagonisti del 2022 sono stati l’inflazione e le Banche centrali, l’attenzione per il 2023 si sposterà maggiormente sulla crescita. La crescita economica mondiale sta rallentando, con l’Europa in leggera recessione nella prima parte dell’anno e la riapertura della Cina che farà temporaneamente da supporto alla crescita mondiale. L’inflazione sta scendendo ma non raggiungerà il target del 2% né in Usa né in Europa nel 2023. A marzo la Fed finirà la fase di rialzo dei tassi con Fed funds al 5%, mentre la BCE andrà avanti fino a giugno e al 3.5%. Per l’inizio del ciclo di ribasso dei tassi bisognerà aspettare il 2024. Ci aspettiamo che per il 2023 la correlazione negativa tra asset class torni a funzionare. Il rallentamento di crescita e inflazione dovrebbe favorire un ritorno di interesse verso l’obbligazionario. Le valutazioni sull’azionario non sono attraenti dopo il recente rimbalzo e la crescita gli utili potrebbe riservare delle sorprese negative. Le opportunità da cogliere ci saranno, ma soprattutto nei mercati o nelle aree meno care (ad es. i mercati emergenti in questo momento).”

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