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ESMA vede rischi elevati in mercati fragili

2/13/2023

Nella prima relazione sulle tendenze i rischi e le vulnerabilità dei mercati finanziari del 2023 l’Autorità europea mantiene alta la soglia di attenzione


L’inflazione elevata, il rallentamento dell’attività economica, l'inasprimento globale delle condizioni finanziarie, il contesto geopolitico e la materializzazione dei rischi periferici legati alla leva finanziaria e alla liquidità, a cui si sono aggiunte le a crescenti preoccupazioni relative alle pratiche commerciali nello spazio delle criptovalute, rimangono i fattori determinanti del rischio nei mercati finanziari dell’area euro nella congiuntura attuale. È quanto rileva ESMA, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, nel primo “Trends Risks and Vulnerabilities Report” (TRV) del 2023, in cui si legge che “nel complesso, i rischi nel mandato dell'ESMA rimangono elevati e gli investitori dovrebbero essere preparati a ulteriori correzioni di mercato”.

 

“I mercati finanziari sono rimasti notevolmente stabili nel secondo semestre 2022 - ha dichiarato Verena Ross, presidente dell’Authority - nonostante il contesto generale di volatilità. Sebbene il sentiment economico sia diventato più positivo all'inizio del 2023, non c'è spazio per l'autocompiacimento”. E ha aggiunto: “La confluenza di rischi elevati in tutto il mandato dell'ESMA e la fragile liquidità del mercato possono mettere alla prova la resilienza del sistema finanziario contro possibili shock futuri".  

 

In termini di valutazione complessiva del rischio, il report evidenzia che “i rischi di contagio e operativi sono considerati molto elevati, così come i rischi di liquidità e di mercato. Il rischio di credito rimane elevato e dovrebbe aumentare, riflettendo le crescenti preoccupazioni sull'indebitamento pubblico e societario. I rischi rimangono molto elevati nei mercati mobiliari e nell’asset management. I rischi per infrastrutture e consumatori rimangono entrambi elevati, anche se ora con prospettive in peggioramento, mentre rimangono elevati i rischi ambientali”.

 

Per quanto riguarda il contesto di mercato, “l'inasprimento delle condizioni finanziarie a livello globale ha pesato sull'attività economica, mentre l'inflazione rimane molto elevata. La volatilità nei mercati dell'energia è rimasta elevata nonostante un generale calo dei prezzi. Le vulnerabilità strutturali espongono i mercati e i partecipanti al rischio che gli shock sui mercati possano essere amplificati dagli squilibri tra domanda e offerta di liquidità”.

 

Analizzando il settore dell’asset management, il report evidenzia che l’industria dei fondi europei “ha registrato deflussi e basse performance nella maggior parte delle tipologie di strumenti nel secondo semestre 2022, mentre gli asset in gestione hanno subito il calo più netto dalla crisi finanziaria globale. I disallineamenti di scadenza nei fondi immobiliari commerciali persistono e l'impatto delle turbolenze del mercato dei Gilt del Regno Unito sui fondi di investimento Liability-Driven a leva nella seconda metà del 2022 ha confermato le preoccupazioni esistenti sulla gestione del rischio di liquidità dei fondi e sull’eccessiva leva finanziaria, nonché sui rischi di contagio date le forti interconnessioni sistemiche”.

 

Venendo al tema cripto-asset e innovazione finanziaria, ESMA fa notare che le valutazioni dei cripto-asset “sono scese di quasi il 70% su base annua, a causa di fattori macroeconomici e di diversi crolli di alto livello nel 2022. Il recente fallimento di FTX, in passato uno dei maggiori exchange crypto, ha innescato alcune ampie correzioni di mercato in tutti i cripto-asset. Il contagio all'interno del settore delle criptovalute è stato sostanziale, e si è riflesso in ulteriori cali dei prezzi dei principali strumenti sulle cripto e in fallimenti a catena tra i provider di servizi. Data la scarsa esposizione degli operatori di mercato dell’Unione europea, finora non si sono registrati effetti di ricaduta rilevanti delle turbolenze delle criptovalute sul settore finanziario e sull'economia reale nell’area euro”.

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