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BCE più dovish dopo maggio. Le previsioni dei gestori

3/15/2023 | Daniele Riosa

Alla vigilia della riunione della Banca centrale europea, particolarmente importante visto l’attuale scenario di turbolenza finanziaria, gli analisti concordano su un punto: l’istituto di Francoforte aumenterà i tassi di 50 punti base


Alla vigilia della riunione della BCE, particolarmente importante visto l’attuale scenario di turbolenza finanziaria, i gestori concordano su un punto: l’istituto di Francoforte aumenterà i tassi di 50 punti base. Vediamo di seguito le previsioni degli analisti.

Secondo Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM, “mentre è quasi scontato che durante la riunione di domani ci sarà un rialzo di 50 punti base del tasso di rifinanziamento principale, ciò che sarà davvero importante saranno i segnali circa le mosse future che verranno lanciati dalla Presidente Lagarde. Durante la riunione di questa settimana, ci aspettiamo che il tasso principale di rifinanziamento sarà aumentato di 50 pb al 3,5%, mentre il tasso sui depositi raggiungerà il 3% (+50 pb). Oltre maggio, continuiamo ad avere, nel medio termine, uno scenario di base più dovish per quanto riguarda i rialzi dei tassi. Ciò è dovuto ai dati finali del PIL dell'Eurozona, che alla fine dello scorso trimestre hanno mostrato un numero marginalmente negativo, a dimostrazione della forte influenza negativa dell'inflazione trainata dall'energia sulla domanda interna”.

Mabrouk Chetouane, head of global market strategy e Nicolas Malagardis, market strategist di Natixis Investment Managers, prevedono che “la Banca centrale farà una revisione al rialzo di 50 punti base nel meeting di marzo, portando il tasso di rifinanziamento principale al 3,5%. Inoltre, la presidente Lagarde probabilmente indicherà un altro deciso rialzo in vista di maggio sulla base della serie di dati pubblicati superiori alle attese, il più evidente dei quali è il rapporto sull'inflazione di febbraio. Per un ulteriore rallentamento del ritmo dei rialzi da parte della BCE è necessario si manifestino ulteriori segnali di restrizione delle condizioni del mercato del credito e del lavoro. Visti i recenti dati economici in arrivo, riteniamo improbabile che ciò avvenga prima della riunione di giugno. I recenti sviluppi nel settore bancario statunitense non dovrebbero indurre la BCE a deviare dalla sua traiettoria, poiché le banche europee dispongono di solidi coefficienti prudenziali che limitano il rischio di contagio”.

Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price, spiega che “nonostante le turbolenze di mercato legate al crollo di SVB, ritengo probabile che alla riunione della BCE venga annunciato un rialzo di 50 punti base, per diversi motivi. In primo luogo, i dati sull'inflazione core CPI hanno sorpreso significativamente al rialzo. Molti esperti ritengono che l’inflazione resterà ‘sticky’ ai livelli attuali, mentre alcuni sostengono che potrebbe raggiungere il 6% prima dell'estate, per poi iniziare a scendere. Questi dati elevati sull'inflazione spot manterranno la BCE in modalità falco, nonostante l'attuale instabilità dei mercati. 50 punti base sono un segnale fondamentale per i mercati Ci sono anche importanti ragioni di stabilità finanziaria che spingono la BCE ad attenersi a un rialzo di 50 pb questa settimana. Se da un lato la Presidente Lagarde ha chiarito che l'’intenzione’ di un rialzo di 50 pb non è un pre-impegno, dall'altro ha sottolineato che sarebbe necessario uno scenario estremo perché la BCE non segua questa intenzione. Se la BCE aumenterà di 25 punti base, invierà ai mercati finanziari il segnale che le banche dell'area euro potrebbero essere vulnerabili a rischi simili a quelli del sistema bancario statunitense. La BCE deve attenersi al copione precedentemente comunicato se vuole evitare di spaventare il mercato”.

Queste le previsioni di François Rimeu, senior strategist di La Française AM: "La BCE aumenterà i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base, portando il tasso di deposito al 3,0%, nonostante le attuali turbolenze provenienti dalle banche regionali statunitensi. Il presidente Lagarde ha ribadito che la priorità del Consiglio direttivo (CG) è riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%. La futura guidance sarà probabilmente il più neutrale possibile, mantenendo aperte tutte le opzioni, soprattutto alla luce delle visibili divisioni all'interno del Consiglio direttivo e della situazione delle banche regionali statunitensi. Christine Lagarde sottolineerà che il Consiglio direttivo aggiusterà la sua traiettoria politica in base ai dati in arrivo sull'inflazione, all'evoluzione delle prospettive e alla trasmissione della sua politica monetaria. Non ci aspettiamo che la BCE mantenga la valutazione di febbraio sulle prospettive dell'inflazione, visti gli ultimi forti dati - 'Anche i rischi per le prospettive dell'inflazione sono diventati più equilibrati'. Non ci aspettiamo novità sul ritmo del Quantitative Tightening".

Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, spiega che "la BCE ha recentemente espresso l’intenzione di combattere con forza contro un contesto inflazionistico molto persistente, lasciando intendere la prosecuzione di un ritmo di tightening forzato. Il fallimento di una banca statunitense consentirà il rispetto di tale intenzione? Il rialzo di 50 punti base annunciato di recente non è più unanimemente atteso dagli osservatori. Molti hanno ridotto di quasi 100 punti base le proprie aspettative circa il punto in cui i tassi di deposito raggiungeranno il picco in questo ciclo di tightening.Da un punto di vista economico, il rischio principale per la BCE è una forma di indicizzazione informale e de facto dei salari all'aumento dei prezzi. E di conseguenza, il rischio di assistere a un de-ancoraggio delle aspettative di inflazione, dato che i salari negoziati sono cresciuti dal 3,5% su base annua di un anno fa a quasi il 5% su base annua di oggi. Si tratta di un punto di particolare attenzione, poiché gli aggiustamenti nel mercato del lavoro europeo sono molto più lenti che in altre parti del mondo e, a maggior ragione, poiché l'inflazione core ha sorpreso al rialzo e non si prevede che l’area si riprenda prima della fine dell'estate, nella migliore delle ipotesi".

"La BCE - conclude Thorez - si è quindi resa conto che riportare l'inflazione al 2% nel 2025 è un obiettivo troppo lontano nel tempo. E un restringimento della finestra di opportunità (di circa un anno) richiede il mantenimento del ciclo di rialzi di 50 punti base (all'interno del più ampio ciclo di rialzi), accettando il rischio di un eccessivo irrigidimento, per ora".

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