Tempo di lettura: 2min

Gestori, aumentano i timori di un credit crunch

3/21/2023

Secondo il sondaggio mensile di BofA un evento sistemico nel credito ha preso il posto dell’inflazione persistente come principale rischio di mercato per i fund manager


Un evento sistemico nel credito ha preso il posto dell’inflazione persistente come principale rischio di mercato per i fund manager, il cui pessimismo è in aumento e si avvicina ai livelli più elevati degli ultimi 20 anni. È quanto rileva in sintesi lultima edizione della Global Fund Manager Survey, consueto sondaggio mensile condotto da Bank of America tra gli investitori professionali.

 

L’indagine, che ha coinvolto 212 gestori di fondi con 548 miliardi di dollari di asset in gestione, si è svolto dal 10 al 16 marzo, mentre sul mercato si assisteva al crollo delle banche statunitensi Silicon Valley Bank e Signature Bank e alla crisi di Credit Suisse, conclusasi in questi giorni con la storica acquisizione da parte di UBS. Non sorprende quindi che secondo i fund manager la fonte più probabile di un evento creditizio sia lo shadow banking statunitense, seguito dal debito corporate USA e dal settore immobiliare dei mercati sviluppati.

 

Oltre ai rischi di credito, la survey di BofA rileva che gli investitori sono sempre più preoccupati per l'andamento dell’economia. La probabilità di una recessione è di nuovo in aumento per la prima volta da novembre, con il 42% degli intervistati che prevede un rallentamento nei prossimi 12 mesi. Nel frattempo, da 10 mesi le aspettative di stagflazione rimangono al di sopra dell'80%. Come si legge nella nota di BofA, nella storia del sondaggio "gli investitori non hanno mai avuto una convinzione così forte sulle prospettive economiche".

 

Riguardo alle aspettative di politica monetaria, i fund manager prevedono ulteriori 75 punti base di rialzi da parte della Fed, con tassi che raggiungeranno un picco intorno al 5,25%-5,5%. La BCE invece dovrebbe alzare i tassi di altri 50 punti base.

 

A livello geografico, nel mese la rotazione dall’azionario statunitense a quello europeo ha visto un’accelerazione, con i gestori di fondi che sovrappesano l’Europa rispetto agli Stati Uniti a livelli che non si vedevano da ottobre 2017. Il settore bancario è invece nettamente sottopesato, con i rischi di contagio tra le banche regionali statunitensi che hanno spinto gli investitori ad abbandonare il settore al ritmo più rapido dall’invasione russa dell’Ucraina. Infine, i trade considerati più affollati sono il posizionamento lungo sull’azionario europeo, sul dollaro e sull’azionario cinese.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?