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abrdn: è tempo di riguardare al mercato high yield

3/23/2023 | Marcella Persola

Ora con i tassi di interesse in rialzo l’asset class offre un rendimento molto più interessante ma attenzione...


I due fattori che sosteranno la crescita del mercato high yield: l’aumento dei rendimenti e i bassi tassi di default. Ma attenzione al rifinanziamento nel lungo termine, avverte Ben Pakenham, head of european high yield and global loans, abrdn

 

Il 2023 può essere considerato l’anno della rinascita degli high yield? Perché?

La buona notizia è che l’high yield come asset class sta di nuovo generando un rendimento elevato. Dopo un lungo periodo di tassi di interesse negativi in Europa, il rendimento offerto appariva debole rispetto agli standard di lungo periodo. Ora, con i tassi di interesse in rialzo, l’asset class offre un rendimento molto più interessante, vicino all’8%. Con i tassi di insolvenza che dovrebbero rimanere bassi, dato il limitato fabbisogno di rifinanziamento delle imprese, riteniamo che i rendimenti offerti siano discreti e che il rendimento dell’intero anno si attesterà attorno al 5%. Tuttavia, ricordiamo che la primavera sarà un periodo difficile per i mercati finanziari, poiché gli investitori sono sempre più preoccupati per il rallentamento dell'economia reale. Di conseguenza, riteniamo che nel breve termine ci sarà un punto di ingresso migliore.

 

Quali fattori sosterranno la crescita di questa asset class?

I due fattori più importanti sono: l’aumento dei rendimenti e i bassi tassi di default. I rendimenti sono passati dal 3% all’inizio del 2022 all’attuale 8% circa. Comprensibilmente, ciò dovrebbe suscitare un maggiore interesse per questa asset class. Allo stesso tempo, pensiamo che i tassi di default rimarranno nell’intervallo del 2-3%, inferiore rispetto agli standard storici. Le società ad alto rendimento hanno fatto un ottimo lavoro nel bloccare i bassi tassi di interesse tra il 2019 e il 2021, estendendo i profili di scadenza del loro debito fino alla metà di questo decennio a livelli record di convenienza (dati i bassi tassi di interesse a cui sono riuscite a emettere debito).

 

Quali sono, a suo avviso, i principali rischi associati a questa asset class?

Nel breve termine, il rallentamento dell’attività economica è la principale minaccia per le valutazioni dell’high yield, in quanto gli utili diminuiscono e i livelli di leva finanziaria aumentano. A più lungo termine, con l’approssimarsi della metà del decennio, il rischio di rifinanziamento diventerà la principale minaccia per l’asset class, poiché le società saranno costrette a pagare tassi di interesse molto più elevati sul loro debito (a parità di condizioni). Ciò potrebbe innescare tassi di default molto più elevati tra qualche anno.

 

Alla luce di ciò, quali sono i settori che preferite in quest’area in Europa?

Attualmente sovrappesiamo i settori difensivi come la sanità e i media e sottopesiamo i settori ciclici come industriali ed energia. La nostra maggiore sottoponderazione riguarda il settore bancario, che di recente ha subito forti pressioni a causa del default di SVB negli Stati Uniti e il crollo di Credit Suisse in Europa.

 

E a livello di Paesi? Dove vedete opportunità interessanti?

Siamo sovrappesati negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Abbiamo inoltre ridotto l’esposizione ai Paesi che dipendono dal gas russo, come la Germania e l’Italia, e aumentato l’esposizione ai Paesi che vi fanno meno affidamento, come la Spagna.

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