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Reddito fisso, positivi con cautela

3/28/2023

Secondo Abdelak Adjriou, gestore di Carmignac, se da un lato i mercati obbligazionari offrono molti più rendimenti e opportunità in tutti i settori, nelle prossime settimane o mesi potremmo continuare ad assistere a un certo grado di volatilità


I mercati del reddito fisso offrono oggi molti più rendimenti e opportunità in tutti i settori, anche se nelle prossime settimane o mesi potremmo continuare ad assistere a un certo grado di volatilità. In un contesto caratterizzato da una recessione in arrivo e da inflazione persistente, le strategie focalizzate sulla duration e sulla curva dei rendimenti dovrebbero registrare buone performance. È in sintesi la view di Abdelak Adjriou, co-gestore di Carmignac Portfolio Global Bond, in questa intervista ad AdvisorOnline.

 

Partiamo da inflazione e politiche monetarie. Qual è l’outlook per Stati Uniti e area euro?

Giovedì la Federal Reserve ha rilasciato una dichiarazione improntata alla cautela, nonostante le difficoltà che si trova ad affrontare: da un lato la crescita è solida e l’inflazione è elevata, dall’altro il settore bancario inizia a mostrare segni di vulnerabilità. Di conseguenza, ha optato per un rialzo dei tassi di riferimento 25 punti base, mentre il Governatore Jerome Powell ha affermato che la Banca Centrale stessa non è ancora certa degli effetti della crisi finanziaria. Tuttavia, un altro aumento dei tassi di interesse è potenzialmente previsto per maggio.

Parallelamente, la scorsa settimana la BCE ha deciso di mantenere la rotta tracciata a febbraio e di alzare i tassi di riferimento di 50 punti base. Durante la conferenza stampa, la BCE ha sottolineato che l’innalzamento del tasso di deposito al 3% era indispensabile dal momento l’inflazione continua a essere troppo elevata per essere in linea con il mandato della banca centrale, ovvero quello di garantire la stabilità dei prezzi. Detto questo, la BCE non ha assunto ulteriori impegni e la prossima decisione sarà “dipendente dai dati”, ossia basata sui dati finanziari ed economici.

In conclusione, anche se l’esito a breve termine sembra ancora poco chiaro, sicuramente abbiamo maggiore visibilità sulla parte a medio-lungo termine delle principali curve dei tassi d’interesse. Per questo motivo, attualmente preferiamo la duration, in particolare quella sulla parte medio-lunga delle curve dei rendimenti, considerando il percorso che abbiamo già individuato in termini di politiche delle banche centrali, insieme a un settore bancario che mostra alcune vulnerabilità, a un potenziale avvicinamento alla recessione, ma anche al persistere dell’inflazione.

 

Il 2022 è stato un anno particolarmente negativo per il reddito fisso. Qual è la view sul 2023?

Come affermato in precedenza, l’evoluzione della crisi finanziaria sarà a nostro avviso determinante per capire come la Fed e la BCE continueranno ad attuare la propria politica monetaria nel 2023 e oltre. I banchieri centrali devono ancora far fronte a pressioni inflazionistiche, mentre le crescenti preoccupazioni per il settore bancario e per la stabilità finanziaria potrebbero rappresentare un ostacolo.

Riteniamo che la FED continuerà a puntare sulla stabilizzazione dei salari e dell’occupazione, anche in virtù del fatto che nelle sue dichiarazioni non fa più riferimento a un “rallentamento dell’inflazione”. Questo potrebbe spingere la Banca Centrale ad aumentare nuovamente i tassi di riferimento e a lasciarli su quei livelli anche per alcuni mesi successivi, fattore che, a sua volta, segnala una potenziale stabilizzazione del terminal rate.

Tuttavia, l’avvicinarsi di una recessione potrebbe comportare una maggiore volatilità sui mercati del credito e sui prodotti a spread, almeno nel breve termine.

 

All’interno del comparto quali segmenti ritenete maggiormente interessanti? Quali invece secondo voi sono da evitare?

Se da un lato riteniamo che attualmente i mercati del reddito fisso offrano molti più rendimenti e opportunità in tutti i settori, crediamo anche che nelle prossime settimane o mesi potremmo continuare ad assistere a un certo grado di volatilità. Di conseguenza, in un contesto caratterizzato da una recessione in arrivo e da inflazione persistente, riteniamo che le strategie focalizzate sulla duration e sulla curva dei rendimenti dovrebbero registrare buone performance. Preferiamo soprattutto la duration statunitense, poiché la fine dell’attuale ciclo di rialzi dei tassi sembra più prevedibile e potenzialmente più vicina.

Guardiamo con favore anche alle strategie focalizzate sui tassi nell’universo dei mercati emergenti, in particolare nel caso di Paesi con tassi reali molto elevati (ad esempio, nell’area LatAm).

Infine, continuiamo a mantenere un atteggiamento cauto sul credito e sui prodotti a spread. Abbiamo infatti implementato delle misure di protezione in questo segmento, in attesa che la recessione sia chiaramente prezzata dal mercato. Infine, continuiamo a gestire del segmento valutario con un approccio molto attivo, dal momento che si è dimostrato molto vantaggioso per il fondo sia nel 2022 che in questa prima parte del 2023, sia come copertura attiva che come fonte di alpha. Riteniamo quindi che il segmento valutario continuerà a svolgere un ruolo determinante in termini di decorrelazione degli asset.

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