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Ritorna l’interesse per i fondi obbligazionari

3/28/2023

Dopo un 2022 straordinariamente difficile, i fondi sul reddito fisso sembrano essere tornati in auge grazie all'attenuarsi dei timori di inflazione e al miglioramento dei rendimenti. L’analisi di Cerulli Associates


Dopo un 2022 straordinariamente difficile, i fondi sul reddito fisso sembrano essere tornati in auge tra gli investitori europei grazie all'attenuarsi dei timori di inflazione e al miglioramento dei rendimenti. Lo rileva l’ultima edizione di The Cerulli Edge - European Monthly Product Trends, redatto da Cerulli Associates, che riportando i dati Morningstar evidenzia che nei primi due mesi del 2023 i fondi obbligazionari in Europa hanno registrato afflussi netti per 49,4 miliardi di euro (53 miliardi di dollari USA). Tutto ciò dopo che per quasi tutto il 2022 hanno dominato i deflussi, e gli asset under management sono scesi complessivamente del 14,5%.

 

"Nel 2022, i fondi a reddito fisso non sono stati in grado di fornire agli investitori europei una grande protezione in seguito al calo dei prezzi delle azioni” commenta Fabrizio Zumbo, director of european asset and wealth management presso Cerulli. “Sebbene gli investitori avessero previsto un aumento dell'inflazione e le conseguenti risposte delle banche centrali, non erano ben preparati all'impatto del conflitto tra Russia e Ucraina sui prezzi dell'energia e dei generi alimentari”. Gli aumenti dei tassi nell’eurozona, nel Regno Unito e negli Stati Uniti non hanno lasciato nessun settore obbligazionario al riparo dal calo delle valutazioni.

 

Tuttavia, durante i primi due mesi del 2023, sempre secondo i dati di Morninstar, i fondi a reddito fisso in Europa hanno attirato afflussi netti per 49,4 miliardi di euro, offuscando gli afflussi netti di 27,2 miliardi di euro raccolti dai fondi azionari nello stesso periodo. In particolare, con afflussi pari a 9,7 miliardi di euro, il mese di gennaio è stato il migliore di sempre in termini di raccolta netta per gli ETF obbligazionari.

 

Secondo Cerulli, circa il 27% degli asset manager ha indicato il reddito fisso come la principale priorità nell’ambito delle vendite nei prossimi 12-24 mesi, solo leggermente al di sotto del 29% che ha scelto l'azionario. Lo stesso sondaggio ha rilevato che per i responsabili della distribuzione europea le prospettive obbligazionarie destano minori preoccupazioni rispetto alle prospettive azionarie.

 

I flussi negli ETF e nei fondi indicizzati obbligazionari si sono mantenuti stabili nel 2022. Sotto questo aspetto, Cerulli rileva che i gestori patrimoniali in Europa prevedono una crescita delle masse gestite in questi strumenti, con un terzo (32%) che prevede una crescita dei fondi indicizzati superiore al 10% nei prossimi 12-24 mesi e un quarto (27%) che prevede la stessa crescita degli ETF.

 

Nei confronti dei fondi obbligazionari dei mercati emergenti, infine, tra gli asset manager non c’è un giudizio condiviso. "Alcuni ritengono che il debito cinese e di altri mercati emergenti asiatici offra oggi un profilo di rischio-rendimento interessante, con un rischio di insolvenza basso rispetto agli elevati rendimenti offerti. Altri sono più cauti e preferiscono delegare le scelte di investimento sui mercati emergenti ai gestori di fondi obbligazionari globali. La volatilità dei flussi rafforza l'idea che il sentiment nei confronti del settore dei mercati emergenti a reddito fisso sia contrastante", conclude Zumbo.

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