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Analisi intermarket e ciclo economico: manca la direzionalità

4/4/2023 | Max Malandra

In una fase Intermarket di questo tipo ci può essere una non chiara direzionalità per l’indice azionario, per il rendimento dei bond governativi e per il Crb index.


L’analisi Intermarket è utile per capire la relazione tra le tre principali asset class - Bond, Azioni, Commodity - e per capire a che punto è il ciclo economico Usa.

“Iniziamo dalla relazione che viene considerata un “orologio” fondamentale del ciclo economico, ovvero la relazione tra Bond e Commodities – spiega Eugenio Sartorelli, trader, formatore e Consigliere SIAT – Vediamo pertanto come è l’andamento del CRB Index (linea rossa) ed il Rendimento del T-Note (linea nera), che ha un andamento inverso al prezzo”.

 

I dati del grafico sono settimanali e su scala logaritmica e partono dal 2007. In basso vi è il coefficiente di correlazione calcolato su 52 dati (quindi 1 anno). La Correlazione viene determinata sui prezzi e non sulle variazioni percentuali per avere una miglior rappresentazione delle ciclicità della reazione tra i due grafici.

 

Cosa ci dice il grafico?

Questa correlazione fondamentale dell’Analisi Intermarket dovrebbe essere più spesso positiva, fatto confermato dal grafico. In particolare il Crb index ha fatto un minimo di rilievo nel maggio 2020 (vedi freccia nera in basso) e quasi in concomitanza il rendimento del T-Note ha fatto un’area di minimo tra maggio e agosto 2020. Da queste date il Crb Index è cresciuto rapidamente ed altrettanto ha fatto il rendimento del T-Note. La crescita del Crb Index è stata alimentata dal prezzo del petrolio ma anche dai metalli industriali e dai prodotti agricoli.

A giugno del 2022 il CRB Index ha fatto un massimo (vedi freccia rossa), mentre il rendimento del T-Note ha fatto un massimo successivo nell’ottobre 2022 (vedi freccia blu). La crescita del rendimento del T-Note è una conseguenza diretta dell’inflazione e della serie di rialzi del tasso di sconto da parte della Fed.

Proprio dal giugno 2022 è iniziata una “divergenza” fra i 2 grafici che ha portato ad una correlazione che è diventata negativa. È probabile che si sia raggiunto un estremo di questa correlazione negativa, che potrebbe tornare a crescere, con rendimenti del T-Note che prosegue senza chiara direzionalità e altrettanto faccia il Crb Index.

 

Cosa implica questo?

Per capire meglio la fase di decorrelazione sul grafico precedente e capire meglio l’effetto dell’inflazione sulla fase Intermarket ecco il confronto fra Crb Index e Dollar Index sempre su dati settimanali.

Come si vede la correlazione a 1 anno è quasi sempre negativa - continua il Consigliere di SIAT - Questo perché le commodities vengono acquistate in dollari e quando il Dollar Index è più forte si tende a ridurre l’acquisto di matrie prime (ovvero si fa meno magazzino) soprattutto per chi deve cambiare la propria valuta in dollari; all’opposto valori in discesa del Dollar Index conducono ad acquisti maggiori di materie prime. L’anomalia che si è verificata è stata soprattutto tra il maggio 2021 e il giugno 2022 (vedi rette verticali) quando c’è stata una decisa crescita sia del Crb Index che del Dollar Index. Ciò ha portato ad una correlazione positiva e ha alimentato un aumento generale dell’inflazione, soprattutto di nazioni come quelle Europee che hanno poche materie prime con una valuta che ha perso valore rispetto al Dollaro.

Dal picco di Dollar Index dell’ottobre 2022 (vedi freccia rossa) vi è stata una discreta discesa, con anche una riduzione del Crb Index. Ciò sta contribuendo a ridurre le pressioni inflazionistiche a livello mondiale. Anche la correlazione è tornata ad un più naturale valore negativo. È probabile che si torni gradualmente verso una correlazione positiva tra Dollari Index e Crb Index.

 

E per quanto riguarda l’azionario?

Ecco qui sotto il grafico che illustra la correlazione tra S&P500 (linea nera) e rendimento del T-Note (linea rossa).

Per l’Analisi Intermarket classica i 2 mercati in figura dovrebbero avere più spesso una relazione inversa, mentre è visibile che la correlazione ad 1 anno (linea in basso) è più spesso positiva. Sarebbe assai complesso approfondirne le motivazioni. Tuttavia si può notare come la correlazione sia in decisa discesa dal massimo assoluto di S&P500 del gennaio 2022 (vedi freccia nera in alto). Ci sarebbe anche un dilemma Intermarket da risolvere. Infatti il rendimento del T-Note dovrebbe fare un importante massimo ben prima di un minimo di rilievo dell’S&P 500. Invece ad ottobre 2022 (vedi freccia rossa) prima l’S&P 500 ha fatto un minimo e poco dopo il rendimento del T-Note ha fatto un massimo. Ciò è avvenuto con una correlazione alquanto negativa, che è ancora tale.

Difficile fare delle ipotesi, vista l’anomalia che si è verificata. Diciamo che la correlazione tra i 2 mercati potrebbe crescere con un rendimento del T-Note senza una chiara direzionalità, con una altrettanto poca direzionalità dell’S&P 500. Ricordo che scarsa direzionalità può essere anche una sali/scendi di un mercato senza però una tendenza chiara.

 

Infine il confronto tra azioni e materie prime…

La relazione tra queste due asset class dovrebbe essere più spesso positiva, anche se leggermente differita nel tempo, ovvero con possibili fasi di indifferenza. Qui sotto il grafico che illustra la relazione tra S&P500 (linea nera) e Crb Index (linea rossa).

 

Come si vede dalla curva della correlazione ad 1 anno in basso nel grafico, effettivamente questa è più spesso positiva, ma con varie fasi di negatività. Qui è interessante notare come il massimo dell’S&P 500 del gennaio 2022 (vedi freccia nera) abbia anticipato il massimo del Crb Index del luglio 2022 (vedi freccia rossa). Ciò è avvenuto in una fase decrescente della Correlazione che tuttavia da inizio 2023 è tornata in territorio positivo. Anche qui abbiamo come più attendibile prosecuzione una correlazione che resta positivo con S&P 500 e Crb Index senza una chiara direzionalità.

 

Quali conclusioni se ne possono trarre?

A questo punto possiamo cercare di capire in che fase siamo all’interno del Ciclo Economico Usa. La regola classica prevede che nella prima fase di rallentamento del Ciclo Economico i Bond facciano il loro minimo di prezzo (e massimo di rendimento) cosa che potrebbe essere avvenuta nell’ottobre 2022. In successione gli Indici Azionari dovrebbero fare un minimo, che sembrerebbe quello dell’ottobre 2022, che ripeto è un po’ un’anomalia come tempistiche. Nel frattempo le Commodities dovrebbero avere fatto il loro massimo e dovrebbero indebolirsi gradualmente, cosa che è in atto dopo il massimo del luglio 2022. A questo punto la fase di rallentamento del ciclo economico Usa potrebbe proseguire, sia per effetto dell’inflazione che scende, ma solo lentamente, sia per effetto dell’intervento della Fed con successivi rialzi del tasso di interesse che presenta degli effetti differiti nel tempo. Difficile dire adesso se ci sarà anche una crisi economica, cosa che potrebbe avvenire più in là nel tempo.

In una fase Intermarket di questo tipo ci può essere una non chiara direzionalità sia per l’indice azionario, che per il rendimento dei bond governativi, sia per il Crb index.

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