Tempo di lettura: 3min

Reddito fisso e tetto del debito USA: cosa accadrà?

5/12/2023

Il tema del debt ceiling statunitense rappresenta una sfida complessa in un contesto di tassi in rialzo, rallentamento economico e crisi delle banche. L’analisi di Schroders


Il tema del debt ceiling statunitense rappresenta una sfida particolarmente complessa, soprattutto nel contesto attuale caratterizzato da tassi in rialzo, rallentamento economico e crisi delle banche regionali. Paul Grainger, head of globalf fixed income & currency, Schroders, ne analizza le possibili implicazioni sul mercato del reddito fisso.

 

“La questione del tetto del debito statunitense non è di certo nuova, avendo già assistito a questa situazione numerose volte in passato: un atteggiamento politico che tende al punto di rottura prima che venga trovato un compromesso dell'ultimo minuto” spiega Grainger. “Lo scenario politico dell'attuale negoziato sul tetto del debito è a dir poco traballante e un default accidentale rimane un rischio chiave (anche se non è il nostro scenario di base) data l'incertezza sulla "data X", ovvero il giorno in cui il governo statunitense esaurirà la propria capacità di prestito”.

 

La storia può essere una guida utile e infatti Grainger evidenzia che sono stati fatti paragoni con eventi simili risalenti al 2011, quando il tetto del debito fu innalzato con soli due giorni di anticipo. Tuttavia, l’esperto avverte che il contesto di mercato era molto diverso. “Questa volta – chiarisce –  ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo di rialzo più aggressivo degli ultimi 40 anni e i tassi di interesse sono già molto più alti. Allo stesso modo, anche i dati sull'attività degli Stati Uniti si stavano deteriorando bruscamente, rendendo più difficile distinguere alcuni dei fattori di mercato in quel momento. Inoltre, in questa occasione, esiste anche un ulteriore vento contrario per la crescita che deriva dall'inasprimento delle condizioni di credito, a seguito delle recenti turbolenze nel settore bancario regionale statunitense”.

 

Finora il mercato si è dimostrato piuttosto ottimista nei confronti dei rischi attuali. “I T-Bill con scadenza intorno alla data X prevista si sono notevolmente svalutati e i Credit Default Swap sovrani statunitensi sono scambiati con uno spread più ampio rispetto al 2011 –  prosegue Grainger – anche se non si tratta di un confronto utile in termini di probabilità di default, dato il contesto molto diverso dei tassi di interesse. Tuttavia, la volatilità degli asset di rischio e delle valute rimane per ora contenuta, in linea con l'opinione che alcuni mercati stiano sottovalutando questi rischi”.

 

“La storia mostra che la volatilità aumenta più ci si avvicina alla data X. Sebbene il mercato sia consapevole della situazione in corso, è possibile che questa volta la volatilità aumenti prima” puntualizza l’esperto. “In base alla nostra analisi, vedremmo i mercati prezzare un rallentamento ciclico più intenso, che porterebbe a un allargamento del credito. In altre parole, l'high yield sottoperformerà l'investment grade, i titoli di Stato entreranno in rally e il dollaro USA si indebolirà, soprattutto nei confronti di valute difensive come lo yen giapponese. Vale la pena notare, tuttavia, che questa volta la Federal Reserve ha maggiori possibilità di tagliare i tassi di interesse, il che potrebbe avere implicazioni diverse sulla forma della curva. Nel 2011, il rischio era quello di un appiattimento della curva”.

 

È probabile che venga concesso un periodo di proroga per consentire una negoziazione più significativa. Anche se questo potrebbe fornire un periodo di sollievo ai mercati, secondo Grainger non segnerà la fine di questa situazione e l'incertezza è destinata a persistere. “Un colpo alla fiducia che contribuisce al rallentamento della crescita globale e a un periodo di disinflazione, che probabilmente eserciterà una pressione al ribasso sui rendimenti dei titoli di Stato. Tuttavia – conclude – uno scenario di mercato più volatile si presta a un posizionamento più agile e a un attento dimensionamento delle posizioni”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?