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Ecco dove c’è valore nel reddito fisso

5/26/2023

Gli esperti di Invesco hanno tratteggiato i tre scenari possibili per i prossimi mesi e individuato alcune opportunità nei vari segmenti del mercato obbligazionario.


Il mercato obbligazionario è tornato in auge dopo le strette monetarie attuate nell’ultimo anno dalle banche centrali. Ora però gli operatori si trovano intrappolati tra previsioni sui tassi, sulle economie e su eventuali nuovi rialzi. Aspettative che poi vanno a impattare su valute, rendimenti e quotazioni delle emissioni.

Se ne è parlato nel seminario tenuto ieri da Invesco.

 

“Abbiamo costruito fondamentalmente tre scenari - spiega Paul Jackson, Global Head of Asset Allocation Research - Lo scenario di base prevede inflazione in discesa e Federal Reserve che inizia a tagliare i tassi a partire dal secondo semestre dell’anno. Quindi, come conseguenza il dollaro si indebolisce. In questo caso continuiamo a preferire asset difensivi: i bond sono meglio delle azioni e nel frattempo la curva dei tassi torna a irripidirsi”.

Il secondo scenario vede invece un’inflazione che resta più alta, banche centrali che alzano i tassi di più e più a lungo. “In questo caso ci aspettiamo una recessione più profonda – continua Jackson - Un fatto negativo per gli asset rischiosi, con i tassi salgono sulla parte breve della curva”.

Infine il terzo scenario ipotizza una recessione profonda e una crisi bancaria che porta le banche centrali a tagliare velocemente i tassi. “In questo caso meglio i bond a lunga duration” avvisa Jackson, che poi, sollecitato, suggerisce qualche opportunità sul reddito fisso.

 

“Mi piace il debito emergente e anche quello Investment grade, ma il credito high yield risulta l’asset più favorito. La costante per il 2023 mi sembra l’elevata volatilità del reddito fisso dovuta alle incertezze sulle prossime mosse della Fed e anche delle altre banche centrali e sul picco dei tassi, e per fine anno mi aspetto il Treasury 10y tra il 3 e il 3,25%.

Il mio asset favorito resta il debito governativo EM che continuerà ad avere rendimenti interessanti per 12 mesi, mentre la sorpresa, ma non è un investimento per deboli di cuore, è il debito sovrano dell’Ucraina in dollari: non credo che i Paesi occidentali lo facciano andare in default, ma ripeto, è un investimento per pochi e all’interno di un portafoglio diversificato. Infine il credito IG europeo: la resilienza economia europea è stata ammirevole e può riservare altre sorprese positive quest’anno”.

 

L’America Latina è in cima ai pensieri per i rendimenti elevati, ma ad accompagnare queste emissioni c’è anche un chiaro percorso disinflazionistico che aiuta” interviene Hemant Baijal, Head of Multi-Sector Portfolio Management e Global Debt Senior Portfolio Manager.

 

“Ci stiamo avvicinando al picco dei tassi, positivo per il reddito fisso e i titoli di stato, che possono funzionare ora nuovamente come beni rifugio sicuri e senza essere penalizzati sul lato dei rendimenti come invece succedeva qualche anno fa – ricorda Paul Syms, Head of EMEA ETF Fixed Income Product Management – In questo contesto funzionano bene gli Etf, che hanno una caratteristica importante: la possibilità di targetizzare scadenze e duration scegliendo fondi passivi ad hoc.

In questo modo si può ad esempio costruire un portafoglio barbell con scadenze brevi da una parte e lunghe dall’altra per sfruttare i futuri tagli dei tassi”.

 

“Il lato positivo della caduta del mercato obbligazionario del 2022 è che ora i rendimenti sono elevati – sdrammatizza Lyndon Man, Co-Head of Global Investment Grade Credit - L’Income è tornato tra noi, ma serve anche una valutazione fondamentale per selezionare i titoli. La prossima fase del ciclo economico comporterà una contrazione, passeremo da stagflazione a stagnazione, con un contesto disinflazionistico.

Ci piacciono duration e spread creditizio nelle emissioni: vediamo anche opportunità nel global IG e tra finanziari, fuoriclasse nazionali o anche banche sistemiche, per stare sul sicuro. Ma ci piace anche il credito asiatico: il tema della riapertura della Cina è sempre più rilevante e peserà sul contesto in maniera positiva”.

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