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Cina, la ripresa frena

5/26/2023 | Redazione Advisor

Christiaan Tuntono (Allianz Global Investors): “L’attività manifatturiera, d’altro canto, continuerà probabilmente ad essere frenata dall’indebolimento della domanda globale”


“I dati macroeconomici deludenti di aprile hanno alimentato tra gli investitori timori circa una battuta d’arresto della ripresa cinese post Covid”. Christiaan Tuntono, senior economist, Asia Pacific di Allianz Global Investors, rileva che “a un esame più approfondito si nota che produzione industriale e investimenti in immobilizzazioni hanno maggiormente disatteso le attese del mercato, mentre le vendite al dettaglio hanno deluso in misura inferiore”.

“Tale andamento - prosegue il manager - riflette la dicotomia insita nella ripresa della Cina, trainata per lo più dal rimbalzo post Covid del settore dei servizi (il terziario) , ma con progressi contenuti nel comparto manifatturiero (il secondario). Il settore manifatturiero cinese ha risentito molto meno dei lockdown di quello dei servizi (come catering e turismo), ecco perché evidenzia una crescita modesta dopo la conclusione della politica zero Covid. Infatti le fabbriche cinesi sono rimaste attive durante la pandemia, conquistando nuove quote del mercato dell’export globale”. 

Per l’esperto “la performance deludente del comparto manifatturiero cinese in aprile si deve alla flessione della domanda estera di esportazioni dalla Cina legata al rallentamento delle economie avanzate (Stati Uniti, Unione Europea) e alla stagnante domanda interna di beni industriali e di consumo durevoli (come auto ed elettrodomestici) alla luce della debolezza del settore immobiliare e del calo della domanda di investimenti nelle infrastrutture. Riteniamo che la dicotomia che caratterizza la ripresa della Cina si protrarrà sino a fine anno. Probabilmente la domanda al consumo rallenterà, anche se continuerà a beneficiare dell’aumento della domanda del pubblico di massa, dal momento che i bilanci delle famiglie sono sempre più robusti. L’attività manifatturiera, d’altro canto, continuerà probabilmente ad essere frenata dall’indebolimento della domanda globale, dalla domanda ancora fiacca di investimenti nel settore immobiliare e dalla debolezza della domanda di investimenti nelle infrastrutture”.  

“Poiché nel 2023 il rimbalzo delle attività legate ai consumi dovrebbe sostenere una crescita annua del prodotto interno lordo (PIL) superiore al target ufficiale del ‘5% circa’, non crediamo che le autorità cinesi stimoleranno l’economia tramite un allentamento fiscale o monetario eccessivo”, conclude Tuntono.

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