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Contesto difficile, serve stare in difesa

5/26/2023 | Redazione Advisor

L’ultimo outlook di UBS Hedge Fund Solutions spiega perché prevede una situazione complessa, in cui le banche centrali continueranno a concentrarsi sull'inflazione, forse a spese della crescita economica e della stabilità finanziaria


L’ultimo outlook di UBS Hedge Fund Solutions spiega perché prevede un contesto complesso, in cui le banche centrali continueranno a concentrarsi sull'inflazione, forse a spese della crescita economica e della stabilità finanziaria. Di conseguenza, è probabile che la volatilità rimanga elevata e/o che subisca un'impennata quando l'inasprimento delle condizioni finanziarie metterà a nudo il prossimo anello debole.

Gli esperti continuano a mantenere “un posizionamento difensivo con allocazioni su strategie macro discrezionali e fixed income relative value, che a nostro avviso dovrebbero beneficiare della volatilità in corso e delle azioni delle banche centrali. Queste allocazioni sono integrate da gestioni low beta, liquid equity e credit long/short che riteniamo possano riuscire a navigare in mercati più turbolenti”.

Nonostante un marzo difficile, gli analisti mantengono “la convinzione sulle strategie di trading. Prevediamo che la nostra allocazione macro sia sempre più bilanciata tra mercati emergenti e sviluppati, man mano che ci avviciniamo alla fine di questa fase restrittiva. Lato Trading stiamo anche riducendo marginalmente la nostra esposizione alle materie prime, in particolare ai metalli, e spostando la nostra attenzione su mercati meno correlati al ciclo della domanda globale. Per quanto riguarda il credito, nonostante gli spread abbiano continuato ad ampliarsi, siamo ancora riluttanti a investire in strategie long-biased e distressed credit, poiché prevediamo un ulteriore deterioramento dei fondamentali man mano che ci avviciniamo al tetto delle scadenze nel 2024/2025”.

Edoardo Rulli, cio e responsabile di UBS Hedge Fund Solution, ritiene che “l'attuale crisi sia molto diversa da quella finanziaria globale del 2008, grazie ai bilanci bancari generalmente più solidi, tuttavia prevediamo che le conseguenze saranno simili, ovvero un inasprimento della regolamentazione e una contrazione del credito che potrebbe a sua volta danneggiare la crescita economica. La regolamentazione bancaria richiede un allineamento politico e, di conseguenza, richiederà del tempo per essere attuata. Tuttavia, rimaniamo vigili poiché la flessibilità dei bilanci influisce in ultima analisi sulla capacità degli hedge fund di attuare strategie con maggiore leva finanziaria. D’altro canto, riteniamo che la contrazione del credito possa avvenire in tempi relativamente brevi e principalmente nei settori più strettamente legati alle banche regionali statunitensi, come il commercial real estate. Inoltre, anche se le ripercussioni dello stress del settore bancario potrebbero contribuire a un impulso ciclico deflazionistico, a nostro avviso è necessario un aumento significativo della disoccupazione per riportare l'inflazione all'obiettivo”.

“Fino ad allora, ci aspettiamo che i tassi d'interesse rimangano più alti ancora a lungo e, data la maggiore fragilità del mercato, riteniamo che ciò aumenti ulteriormente il rischio di recessione e/o di ulteriori inconvenienti finanziari", conclude Rulli.

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