“Per anni, l’inflazione è stata sfuggente nonostante le politiche ultra accomodanti. Ci sono volute una pandemia che ha bloccato le economie e messo in ginocchio le catene di approvvigionamento, una guerra che ha aumentato le tensioni geopolitiche e danneggiato la sicurezza alimentare ed energetica globale, e un ulteriore aumento dell'offerta di moneta in risposta, per arrivare a un aumento considerevole dell’inflazione”. Ora, rileva il team Public Fixed Income di M&G Investments, “ci si chiede se questo carovita sia destinato a persistere. Il Covid è ormai un lontano ricordo, le catene di fornitura sono tornate alla ‘normalità’: un impulso deflazionistico. Il picco indotto dall’energia si è attenuato e costituisce un altro impulso di deflazione. L’aspro ciclo di rialzo dei tassi attuato dalla Fed dovrebbe generare un rallentamento della crescita”.

“I prezzi delle abitazioni - prevedono gli esperti - subiranno indubbiamente una pressione al ribasso, determinando un ulteriore impulso deflazionistico. Forse il mercato ha evitato una brutta recessione fino ad oggi perché negli ultimi anni i consumatori hanno tenuto duro, attingendo ai loro risparmi e aumentando notevolmente il debito sulle proprie carte di credito. La capacità di farlo in futuro sembra però limitata. Il ‘mercato’ riflette quindi una prospettiva particolarmente cupa e una recessione praticamente assicurata”.

Per gli economisti, “la principale minaccia all’inflazione potrebbe essere rappresentata dall’intelligenza artificiale (IA). Si prevede che l'intelligenza artificiale eroderà fino a 300 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni. Forse è uno scenario apocalittico, forse no. Il libro bestseller dell'anno 'Scary Smart' di Mo Gawdat, ex Cbo di Google X ed esperto del settore, offre una visione equilibrata di questa nuova tecnologia e del suo impatto sull'umanità. Purtroppo il libro è stato pubblicato nel 2021 e da allora le cose sono cambiate.
3 sono i punti da menzionare e ricordare:
1. Il fenomeno è in corso e non si può fermare
2. L’IA riesce già a comunicare meglio, a osservare meglio le immagini e a creare bene quanto gli umani
3. Nel 2019, il supercomputer di Google, Sycamore, ha superato il precedente supercomputer risolvendo un problema considerato impossibile per le macchine normali e che avrebbe richiesto all'epoca 10.000 anni per essere completato. Sycamore l’ha fatto in 200 secondi”.  

"Voci influenti in tutto il mondo – continuano i gestori - invocano una regolamentazione del settore, ma è improbabile che questa raggiunga lo scopo prefissato: l’IA sta semplicemente progredendo troppo rapidamente. Se durante la rivoluzione di internet si è sempre avuta la sensazione che alcuni settori fossero a rischio e, se non si era in quel settore, si poteva tirare un sospiro di sollievo e andare avanti felicemente con la propria vita, questa volta è diverso. L’ampiezza e la portata dei posti di lavoro ora a rischio sono spaventose”.

Qualche esempio può rendere l’idea. “Il settore meno a rischio è sempre stato quello artistico ma ora non è più così.
· Immagini/opere d’arte possono essere create in pochi secondi, basta una buona descrizione
· Mondo della moda - prendiamo un’immagine generata dall’IA e pensiamo al mondo della moda. Non c’è più bisogno di modelli. Immaginiamo di dover pubblicizzare un paio di jeans. La pubblicità può essere fatta a livello globale e in pochi secondi, semplicemente scegliendo il proprio mercato e generando l'immagine di una persona ‘attraente’ che indossa il suddetto capo d'abbigliamento per quella fascia demografica.
· Musica - L’IA sta già creando musica e fa tendenza. Il brano di Drake ‘Wear my heart on my sleeve’ è di tendenza. I musicisti stanno ora offrendo l'uso delle loro voci in cambio di una quota dei futuri profitti. Non ci vorrà molto prima che svanisca la necessità di voci umane. Hatsune Miku, in Giappone, è un esempio di musica IA interamente generata con la presenza di un ologramma ed è estremamente popolare.
 · La parola scritta - Libri e documenti di ricerca possono essere scritti in pochi secondi e in diverse lingue. Di fatto, gli sceneggiatori di Hollywood stanno scioperando per cercare di proteggere il loro settore e i loro mezzi di sostentamento. Un terremoto occupazionale potrebbe stagliarsi all’orizzonte”.

“Una disoccupazione di massa non sarà sicuramente alla base di un’inflazione dilagante. Potrebbero comunque esserci profitti record per quelle società che beneficiano dell’IA e una riduzione dei costi. Non sono prospettive rosee per l’uomo comune. Se ci troviamo di fronte a un cambiamento così drastico, dobbiamo rimettere in discussione tutto ciò che sappiamo sull'economia e sul funzionamento della società: non deve stupire che il tema del reddito di base universale sia tornato in auge”, concludono gli analisti di M&G Investments.