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Obbligazionari protagonisti nell’anno dei tassi alti

10/31/2023 | Redazione Advisor

Gli analisti di Fundstore spiegano che “per le obbligazioni Corporate bisogna essere più selettivi, evitare le aziende con troppa esposizione al debito, perché il rifinanziamento può diventare problematico. L’inflazione in tal caso gioca un ruolo da alleato”


“Nell’anno dell’inflazione e dei tassi ai massimi dal 2008 il ‘ritorno di fiamma’ vede protagonisti i prodotti obbligazionari”. Per gli esperti di Fundstore, la piattaforma di fondi online di Banca Ifigest, i “rendimenti alti e prospettive di valori più stabili nella turbolenza economica del momento spingono gli investitori verso le obbligazioni, i cui interessi elevati seguono l’incremento dei tassi”.

“L’ultimo collocamento di Mediobanca - rilevano gli analisti - presenta delle emissioni di un bond Senior Preferred con un rendimento del 4,5% e in collocamento presso la clientela privata del Gruppo. I bond senior, detti anche ordinari, occupano il rango più alto di sicurezza di un’obbligazione: nel caso in cui l’impresa (o la banca, in caso di bond bancari) dovesse fallire, e quindi essere sottoposta a liquidazione, i titolari di obbligazioni senior sarebbero i primi ad essere risarciti rispetto ai titolari di obbligazioni subordinate. Nel caso di ‘bail-in’ le obbligazioni Senior Preferred vengono rimborsate prima di azioni, obbligazioni ‘unsecured’ e subordinate. Dopo le molteplici emissioni di titoli collocate sul mercato italiano, e con rendimenti compresi tra il 4% e il 7%, alcune società, tra cui BNP, Eni e Crédit Agricole, potrebbero presto emettere nuove obbligazioni”.

“Secondo analisti e gestori - continuano gli economisti - i rendimenti delle emissioni societarie, utili a raccogliere liquidità sul mercato in una fase di politica monetaria ristrettiva da parte delle banche centrali, sono attualmente dei prodotti appetibili cui dedicare particolare attenzione. Secondo alcuni analisti, oggi i prodotti a reddito fisso darebbero maggiori garanzie, considerate anche le diverse incognite dello scenario macro: dalle tensioni geopolitiche al rallentamento della crescita cinese che rende concreto il rischio di una correzione azionaria molto forte. Tra i titoli già presenti sul mercato italiano di particolare interesse è il Bond a 7 anni appena lanciato da Eni con una cedola base del 3% più un altro eventuale mezzo punto di rendimento in caso di mancato raggiungimento da parte del Gruppo di alcuni target in materia di sostenibilità. In campo internazionale si segnala l'emissione di Goldman Sachs a 13 anni con cedola fissa del 6,20% richiamabile già dal primo anno e con diritto di opzione da parte dell’emittente in caso di inversione della curva dei tassi. In generale, comunque, le aziende più solide garantiscono rendimenti del 4-5% annui. A fronte di uno scenario globale ricco di incognite è possibile che l’asticella si alzi ulteriormente”.

“Per gli investitori - conclude il team di Fundstore - comunque rimane un bilancio positivo: dopo anni di tassi bassi e addirittura negativi, la liquidità può essere nuovamente impiegata anche in titoli governativi oltre che societari, dove la componente rischio di debito è più contenuta. Per le obbligazioni Corporate bisogna essere più selettivi, evitare le aziende con troppa esposizione al debito, perché il rifinanziamento può diventare problematico. L’inflazione in tal caso gioca un ruolo da alleato spingendo i tassi di interesse e quindi i rendimenti dei prodotti esposti sul mercato delle obbligazioni”.

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