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Un 2024 complesso per l’azionario europeo

12/13/2023

In vista di un anno che si prospetta difficile, secondo Ben Ritchie (abrdn) sarà premiante detenere aziende caratterizzate da crescita strutturale, margini più elevati, bassa leva operativa e bilanci solidi


“Sono più di vent’anni che investo nel mercato azionario europeo, e ho visto l’Europa attraversare molteplici cicli economici. Dalla mia esperienza ho imparato che il modo migliore per investire in Europa con un ottica di lungo termine è selezionare le aziende migliori, quelle che presentano caratteristiche di crescita di lungo periodo strutturali più che cicliche. Aziende che realizzano ritorni importanti sui margini, che hanno bilanci solidi, aziende sulle quali puntare e in cui rimanere investiti in un orizzonte temporale di 10,15 anche 20 anni”. Così Ben Ritchie, head of developed markets equity, descrive la filosofia d’investimento alla base della strategia European Sustainable Equity Fund di abrdn.

 

“Nonostante l’Europa non abbia centinaia di aziende straordinarie, riteniamo che in questo mercato ci sia un piccolo numero di aziende che possono competere con chiunque a livello mondiale” sottolinea lo strategist della casa di gestione. “Di conseguenza non riteniamo che il benchmark in sé sia particolarmente attraente, bensì come selezionatori attivi preferiamo investire in questo piccolo numero di società, con il risultato che abbiamo un portafoglio piuttosto concentrato,  costituito da soli 27/28 titoli”.

 

Oltre alla qualità, Ritchie aggiunge che nel processo di selezione il team di ricerca tiene in considerazione la sostenibilità dei business aziendali, nella sua accezione più ampia, e le performance ESG delle società.

 

“La parte dell'analisi relativa alla sostenibilità è molto importante – spiega – perché più lungo è l'orizzonte temporale di un investimento, più pensiamo che la sostenibilità come concetto rivesta un ruolo chiave. Se si detiene un'azienda per un breve periodo, non ci si deve preoccupare molto del suo impatto sulla società o dell'impatto sull'ambiente e del modo in cui viene governata, ma se ci si sposta su un orizzonte di lungo periodo questi elementi devono essere tenuti in considerazione. Per questo l’analisi ESG è sempre stata una parte fondamentale della nostra filosofia d'investimento”.

 

Passando al contesto di mercato e alle aspettative per i prossimi mesi, Ritchie evidenzia che il quadro macroeconomico è in generale indebolimento, ma non è particolarmente preoccupato del fatto che ci sia o meno una recessione, che si può considerare un termine essenzialmente tecnico. “Credo che la cosa più interessante sia capire quali siano le opportunità di crescita degli utili nel mercato. Per il prossimo anno ci si può aspettare che cresceranno a una sola cifra” previsione che si può considerare probabilmente ottimistica considerate le dinamiche in atto, con l’economia cinese ancora piuttosto debole, e gli Stati Uniti che sembrano rallentare la loro crescita. Il tema principale in vista di un anno che si prospetta difficile sarà che le aziende dovranno probabilmente affrontare una maggiore pressione sugli utili, e di conseguenza secondo Ritchie sarà premiante “detenere aziende che hanno una crescita strutturale e non ciclica, che hanno margini più elevati, una leva operativa più bassa e bilanci solidi”.

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