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Closing Bell, 5 gennaio 2012

1/6/2012

Tonfo clamoroso per piazza affari, di gran lunga la peggiore in un'Europa alle prese con la crisi dell'Euro: l'indice milanese è sprofondato sotto il peso di Unicredit e delle banche


Notte fonda per Unicredit, al secondo tracollo di fila in borsa dopo aver cominicato i dettagli dell'aumento di capitale.
Il titolo della banca continua a sprofondare, perde il 17% dopo il meno 14% di ieri, scendenso ai minimi dal 1992, e trascinando con se l'intro listino milanese: meno 3,6% per il FTSE MIB.
Al di là degli aspetti tecnici, non è andato giù al mercato il forte sconto con cui la banca offre le sue nuove azioni per raccogliere 7,5 miliardi nell'aumento di capitale: per gli esperti, a parte la difficolà di raccogliere tanti soldi dagli azionisti in questa fase, pesano l'enorme entità dell'operazione, circa il 60% del valore attuale della banca, e le incerte prospettive per il 2012.
Ovviamente l'effetto domino è devastante per l'intero settore, non solo a piazza affari ma anche nel rersto d'Europa, dove c'è è anche la Spagna a far tremare il mercato, col min. delle finanze di Madrid che quantifica in 50 miliardi il fabbisono delle banche spagnole.
Spread sopra la soglia d'allarme dei 520 punti, Euro ai minimi da un anno e mezzo sul Dollaro, sotto 1,28, non accadeva da metà 2010
In controtendza Fiat che ha annunciato l'aumento della sua partecipazione in Chrysler dal 53 al 58,5%.
 

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