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Gestore della settimana: “Buoni rendimenti con l’IG”

2/12/2024 | Daniele Riosa

Patrick Zeeni (Candriam): “Riteniamo che un approccio di gestione attiva, radicato nelle convinzioni, incentrato sull'analisi fondamentale e che integri i fattori ESG, possa essere rilevante”


“Con rendimenti più elevati, il mercato del credito investment-grade offre un rapporto rischio/rendimento interessante rispetto ad altre asset class, una configurazione ottimale per gli investitori nel credito”. Questo è in sintesi la view sul settore di Patrick Zeeni, head of investment grade & credit arbitrage di Candriam.

Qual è la vostra view sull’Investment grade? 
“Il 2023 è stato l’anno del riprezzamento dell'intera curva dei tassi. I rendimenti europei investment grade si attestano oggi a un livello molto interessante, intorno al 3,6% a fronte di un livello prossimo allo 0% visto durante la crisi Covid. Inoltre, gli spread creditizi, ovvero i premi del credito investment grade, sono interessanti. Pur continuando a registrare un'evoluzione significativamente superiore alla media storica, gli spread creditizi sono stati stabili e sostenuti da fondamentali societari solidi, da un fabbisogno di finanziamento inferiore alle attese e da afflussi nell’asset class. Con rendimenti più elevati, il mercato del credito investment-grade offre un rapporto rischio/rendimento interessante rispetto ad altre asset class, una configurazione ottimale per gli investitori nel credito”. 

Qual è il vostro approccio all’asset class? 
“Sebbene la narrativa dell'atterraggio morbido sia ancora valida, ci aspettiamo che si manifestino marginali segnali di debolezza e che si concretizzi una certa dispersione del credito. In un simile contesto, riteniamo che un approccio di gestione attiva, radicato nelle convinzioni, incentrato sull'analisi fondamentale e che integri i fattori ESG, possa essere rilevante, inoltre, contribuisce naturalmente ad affrontare il rischio di recessione. L'implementazione dell'analisi fondamentale combinata con un filtro ESG punta a creare un bias di alta qualità nel portafoglio, in quanto tende a favorire gli emittenti che presentano bilanci solidi, buone metriche di credito e solidi profili ESG.  A nostro avviso, è un buon metodo poiché è probabile che questi emittenti resistano meglio a una flessione potenziale e a un ampliamento degli spread creditizi in caso di grave recessione. Inoltre, riteniamo che l'attuale contesto richieda una gestione attiva della duration del portafoglio e che le strategie sui tassi d'interesse e sul credito debbano essere continuamente riviste alla luce dell'evoluzione delle condizioni macroeconomiche”. 

Come beneficiare dell’attuale contesto? 
“Prendendo ad esempio la nostra strategia Sustainable Bond Euro Corporate, in linea con il nostro approccio di gestione attiva, gestiamo costantemente la duration del portafoglio. A tal fine, monitoriamo attentamente le condizioni macroeconomiche e riceviamo input significativi dai nostri economisti e dal nostro team obbligazionario globale. Abbiamo la possibilità di aumentare tatticamente la duration, ad esempio attraverso futures sui tassi tedeschi, per proteggerci da un potenziale deterioramento economico significativo, che generalmente si traduce in rendimenti più bassi sulla curva tedesca. Evitiamo i settori con un rischio ESG significativo (petrolio, gas e brown utility). A livello societario, preferiamo il debito ibrido di emittenti investment grade”.

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