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Shock geopolitici, come posizionare i portafogli nel 2024

4/3/2024 | Redazione ADVISOR

Gli esperti di State Street Global Advisors ritengono, tra le altre cose, che “essere long sulla volatilità delle materie prime possa offrire un'esposizione proxy migliore”


Elliot Hentov, head of macro policy research, e Altaf Kassam, head of investment strategy & research per l’area EMEA di State Street Global Advisors, spiegano che “per individuare le strategie adeguate, dobbiamo innanzitutto indicare i principali rischi geopolitici che, a nostro avviso, si possono raggruppare in due categorie”.

Scenario di shock dell'offerta globale. “Un forte shock dell'approvvigionamento sarebbe simile a quello registrato nel 2022, quando il conflitto tra Russia e Ucraina ha innescato uno shock stagflazionistico, mettendo a rischio l’approvvigionamento di fonti di energia e di beni alimentari a livello globale. Gli scenari più probabili sono ancora una volta legati alle disruption della fornitura di energia e quindi si trovano in Medio Oriente. Al momento, la minaccia più pressante deriverebbe da una recrudescenza del conflitto tra Israele e Hezbollah al confine tra Libano e Israele. Una guerra vera e propria potrebbe coinvolgere l'Iran e gli Stati Uniti, con una notevole possibilità di interruzione della navigazione nel Golfo (e conseguente riduzione del trasporto marittimo di petrolio), o addirittura della produzione effettiva di petrolio qualora l'Iran o i suoi proxy dovessero interrompere la produzione nella regione”.  

Scenari di crisi regionale con effetti risk-off. “Gli scenari di crisi regionale sono eventi in cui l'effettiva interruzione dell'approvvigionamento viene scongiurata, ma i mercati diventano nervosi e rivalutano rapidamente i rischi al ribasso di tale interruzione. La conseguenza sarebbe un ampio cambiamento di rotta dei capitali, che si spostano dagli asset di rischio a quelli più sicuri. Esistono diversi scenari plausibili che potrebbero innescare una dinamica simile. In Asia, ad esempio, è ipotizzabile che la Corea del Nord inneschi una crisi superiore ai precedenti episodi di stress. Uno scenario meno probabile è invece che le tensioni nello Stretto di Taiwan creino un precedente, rappresentando delle minacce per il commercio o per la produzione di semiconduttori. Al di fuori dell'Asia e del Medio Oriente, una concomitanza di crisi simultanee in regioni economicamente meno centrali (ad esempio, Venezuela-Guyana e altri paesi minori produttori di petrolio) potrebbe generare un effetto simile. Le probabilità che ciò accada sono più alte se si considera lo scenario delle elezioni americane, che incentiva i player globali a programmare le proprie iniziative nel 2024. In questo caso, le ripercussioni macroeconomiche sarebbero meno importanti, in quanto non si verificherebbe una forte interruzione dell'offerta. Sarebbero piuttosto le dinamiche dei mercati finanziari a rivedere bruscamente al rialzo i premi per il rischio, con le valute che si muoverebbero per prime e in misura maggiore. Queste forti oscillazioni dei prezzi darebbero il via a effetti a catena che si concentrerebbero in alcuni mercati, sia a livello globale che in aree di rischio all'interno dei mercati sviluppati più grandi. L'entità delle ripercussioni finanziarie potrebbe essere notevole, soprattutto se si considera che alcuni scenari di rischio potrebbero influenzare direttamente le valutazioni dei titoli dei "Magnifici Sette", a causa della loro dipendenza dalla catena di fornitura di hardware da regioni come Taiwan (in particolare NVIDIA, Apple e Amazon)”.

Strategie di portafoglio adeguate al contesto: “La scelta degli strumenti da utilizzare nel contesto degli scenari sopra descritti varia in termini di complessità. All'estremità più semplice dello spettro, il metodo più facile da attuare consiste nell’essere sovrappesati nelle valute e nei relativi asset class e segmenti. Nel mercato dei cambi (FX), le classiche valute considerate bene rifugio, come il dollaro, lo yen giapponese e il franco svizzero, tendono infatti a sovraperformare nei periodi di stress. Tuttavia, i titoli di Stato associati potrebbero non salire allo stesso modo: una spinta stagflazionistica tende ad aumentare i tassi a lungo termine, il che significa che la natura della crisi è da tenere in considerazione per le obbligazioni”.

Lo stesso vale per l’oro, che funziona bene come copertura geopolitica finché i tassi reali non aumentano. A livello azionario, i classici settori difensivi come ad esempio l'healthcare, i beni di consumo e le utility performano meglio. Naturalmente, se lo shock geopolitico è legato all'energia, anche il settore energetico potrebbe sovraperformare. Lo shock macroeconomico di fine febbraio 2022 era stato ampiamente elaborato dai mercati finanziari già in estate, dopo la conferma dell’interruzione delle forniture di gas da parte della Russia. In quei cinque mesi, l'S&P 500 ha perso il 5,6%, mentre i settori dell’energia, delle utility e dell’healthcare hanno guadagnato rispettivamente il 12%, il 9,4% e il 2%. Anche l'US Dollar Index ha guadagnato circa il 10%”.

Queste le idee per la costruzione del portafoglio dei due gestori

Andare long su materie prime o energia: “Il nostro scenario di base prevede un graduale aumento dei prezzi dell'energia verso la fine dell'anno, grazie alla ripresa della domanda energetica. Tuttavia, qualsiasi shock sulle materie prime potrebbe provocare una rapida impennata dei prezzi. Esistono anche molti altri scenari in cui le materie prime si rivelano meno efficaci e c’è anche una riduzione della domanda. Riteniamo pertanto che essere long sulla volatilità delle materie prime possa offrire un'esposizione proxy migliore”.

Posizionamento long sull’oro: “Oltre a una view distinta sulle materie prime, una singola esposizione all'oro può potenzialmente aiutare a gestire i rischi macroeconomici. Storicamente, in media, nei periodi di alta volatilità, quando l'indice VIX sale, i prezzi dell'oro hanno sovraperformato altri mitigatori del rischio tradizionali come obbligazioni, Treasury e azioni difensive”.

Settori azionari difensivi a valore relativo: “Se si verificano rischi macroeconomici e il settore reagisce in modo simile a quanto accaduto in passato, la concentrazione sui settori difensivi per neutralizzare il beta di mercato può essere potenzialmente aggiuntiva. Di conseguenza, una posizione di valore relativo nel settore macroeconomico potrebbe essere assunta adottando un posizionamento long sui settori difensivi (utility, healthcare e beni di consumo) e al contempo una posizione short sul mercato più ampio, sia su base dollaro che beta-neutrale”.

“Nel 2024 - concludono gli esperti di State Street GA - si profilano diversi scenari di rischio a livello globale e regionale che potrebbero far vacillare l'ambiente macroeconomico favorevole che i mercati sembrano aver previsto per l'anno in corso. La storia suggerisce inoltre che le condizioni di mercato favorevoli sono spesso soggette a improvvisi cambiamenti di regime. Alla luce di questo contesto, lo spettro di strategie, dalle più semplici alle più complesse, che abbiamo illustrato in precedenza dovrebbe rappresentare una valida scelta per gli investitori in caso di un contesto di risk-off”.

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