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3/7/2016
Candriam Investors Group, il gruppo guidato dal ceo Naïm Abou-Jaoudé, ha chiuso il 2015 con afflussi netti per 12 miliardi di euro, di cui 4,5 miliardi in soluzioni multi-asset, che hanno portato le masse in gestione a 94,1 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al 2014 (+14 miliardi di euro). Degli afflussi netti, 6 miliardi sono dovuti all’apporto della distribuzione e retail e altrettanti da investitori istituzionali, soprattutto in Francia e Belgio, grazie a prodotti e servizi conformi alle disposizioni della direttiva Solvency II.
La distribuzione, si legge in una nota, ha brillato particolarmente in Belgio, Spagna, Germania e Italia. Quanto alle categorie di prodotti, oltre ai multi-asset, anche la strategia euro high yield ha continuato a offrire una solida performance con un apporto pari a 1 miliardo di euro, mentre Absolute Performance Credit e Total Return Bonds registrano afflussi per quasi 2 miliardi. Candriam Investors (ex asset manager della banca franco-belga Dexia, parzialmente nazionalizzata nel 2011 perché a un passo dal fallimento dopo la crisi del 2008) è una controllata da New York Life Investment Management (NYLIM). I fondi Candriam sono disponibili negli USA sulla piattaforma retail di NYLIM, mentre in Europa Candriam distribuisce tutte le boutique NYLIM.
In particolare, prosegue la nota, un nuovo fondo Ucits è stato lanciato per permettere agli investitori europei di accedere alle strategie US delle boutique di NYLIM. Sul fronte innovazione prodotti, Candriam nel 2015 ha sviluppato una strategia Income & Growth ed è stata la prima, sottolinea la nota, a mettere due strategie Income Multi-Asset a disposizione degli investitori italiani e tedeschi. La società ha inoltre lanciato un fondo di allocazione con screening ESG. L’asset manager, che è stato uno dei primi firmatari dei principi guida dell'ONU sugli investimenti responsabili, e lo scorso anno ha reso nota per la prima volta, nel quadro dell'impegno di Montreal, la carbon footprint dei suoi fondi SRI. Alla fine del 2015 il 21% del patrimonio in gestione era soggetto a procedure di screening SRI.
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