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10/26/2018 | Marcella Persola
Si chiude con un utile netto in crescita i primi nove mesi del 2018 di Amundi. La casa di gestione francese ha archiviato un risultato di 663 milioni (+12,3%) rispetto ai 591 milioni dello stesso periodo del 2017. In aumento anche i ricavi della gestione patrimoniale che sono saliti a 1,968 miliardi contro i 1,907 dei primi nove mesi del 2017.
Dal punto di vista del business si evidenzia una forte raccolta netta, trainata principalmente dalle attività a medio e lungo termine. Nei primi nove mesi del 2018, la raccolta netta è pari a 48,5 miliardi, di cui 42,2 miliardi in attività a medio e lungo termine (contro i 25,8 miliardi nei primi nove mesi del 2017). Questi afflussi netti devono essere confrontati con un obiettivo medio annuo di 50 miliardi di euro. Da un punto di vista geografico, la raccolta netta ha continuato a essere trainata dal segmento internazionale con un contributo significativo dall'Asia (30,8 miliardi), guidato dalle joint venture (Cina e India), Giappone, Hong Kong e Taiwan e dall'Italia in cui la partnership con UniCredit sta producendo risultati positivi.
Le masse in gestione sono pari a 1.475 miliardi al 30 settembre 2018.
"In un contesto difficile, i risultati di Amundi nei primi nove mesi del 2018 sono in forte crescita (utile netto contabile +41% e +11% a parità di perimetro), trainati da una solida attività commerciale (+48,5 miliardi di euro di raccolta netta) e da una migliore efficienza operativa (rapporto costi/ricavi al 51,2%). Queste buone performance riflettono la forza del modello di business del Gruppo, basato sulla diversità delle linee di business. Questo modello di business è ulteriormente rafforzato dal successo dell'integrazione di Pioneer" ha commentato Yves Perrier (nella foto), ceo di Amundi.
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