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Amco, 23,8 miliardi di asset in gestione nel 2019

3/13/2020 | Redazione Advisor

Il fatturato della ex sga è salito del 48% a 86,6 milioni, profitti a quota 39,9 milioni. Intanto Creval cede ad Amco 177 milioni di crediti deteriorati


Il consiglio di amministrazione di Amco, asset management company S.p.A. riunitosi mercoledì, ha approvato il bilancio separato e quello consolidato relativi al 2019. Nel 2019 Amco ha evidenziato una rapida crescita del business. Gli assets under Management sono cresciuti del 18% fino a raggiungere i 23,8 miliardi pro-forma a fine 2019, rispetto ai 20,2 miliardi di fine 2018 e ai 2,3 miliardi di fine 2017.

La crescita è avvenuta tramite l’acquisizione di quattro portafogli:
− l’operazione di cartolarizzazione di NPE di Banca Fucino per 297 milioni a settembre;
− la retrocessione di attivi high-risk in due tranche da parte di Intesa per totali 700 milioni a maggio e a ottobre;
− l’acquisto di 2,3 mld da Banca Carige a dicembre 2019. Altri 0,5 miliardi potranno essere trasferiti nel 2020 all’avverarsi di certe condizioni sospensive;
− l’acquisto di un portafoglio di mutui ipotecari in sofferenza per 47 milioni dall’Istituto di Credito Sportivo a dicembre.

Inoltre, a dicembre è stata conclusa un’operazione altamente innovativa denominata Cuvèe, che ha dato vita a un fondo multioriginator in cui Amco e il gruppo Prelios gestiscono in partnership un portafoglio di crediti UTP medio-piccoli a imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o difficoltà finanziaria. I crediti conferiti dalle banche del gruppo MPS, UBI, BancoBPM e da Amco a dicembre sono stati pari a circa 450milioni; sono previste ulteriori fasi di conferimento con l’obiettivo di arrivare a 1,5miliardi.

Gli assets under management hanno una composizione ben bilanciata; su un totale di +23,3 miliardi a fine 2019, 10 miliardi sono UTP, gestiti con un approccio volto a favorire la sostenibilità dell’impresa e €13mld sono Sofferenze. Le controparti totali sono 120.000, di cui oltre 30.000 controparti corporate legate a posizioni UTP. Gli incassi del 2019, che rappresenta il primo anno di piena operatività della nuova struttura di Amco, sono pari al 3,7% degli AuM di inizio anno.

Gli andamenti degli incassi del terzo e del quarto trimestre (gli unici confrontabili con il 2018) sono molto positivi: nel terzo trimestre 2019 gli incassi sono aumentati dell’82% a/a e nel quarto trimestre del 91% a/a.

“Amco è uno dei principali operatori nel mercato italiano degli NPE, con una combinazione di attività ben bilanciata tra sofferenze e UTP. Gestiamo circa 30 mila controparti corporate UTP con un approccio volto alla sostenibilità dell’impresa. Siamo un’azienda in continua evoluzione, e vogliamo attrarre talenti in un contesto dinamico” ha dichiarato Alessandro Rivera, presidente di amco.

“Il 2019 è stato per Amco il primo anno di piena operatività: siamo stati protagonisti di una rapida crescita del business, abbiamo completato il set-up operativo con una struttura innovativa che ci permetterà di crescere ulteriormente sfruttando economie di scala. La struttura di bilancio e gli indicatori patrimoniali sono molto solidi, pronti per un’ulteriore crescita nel 2020” ha dichiarato Marina Natale, amministratore delegato di Amco.

Contestualmente al bilancio, Amco ha sottoscritto con Creval un contratto di acquisto in blocco ai sensi dell’art 58 del TUB e pro-soluto di un portafoglio di crediti deteriorati della banca per un valore lordo di bilancio (Gross Book Value) di circa 177 milioni. Il portafoglio è composto da sofferenze relative a circa 1.600 posizioni assistite da garanzie immobiliari (secured) e in larga parte riferibili a clientela corporate. L’operazione, conclusa in esito ad una procedura competitiva, conferma l’obiettivo di Amco di una crescita sostenibile che fa leva sulle economie di scala, all’interno di un mercato altamente competitivo. Amco auspica che a questa operazione possano fare seguito ulteriori opportunità di collaborazione con il gruppo Creval. Amco è stata assistita nell’operazione dallo studio legale Gianni Origoni, Grippo, Cappelli & Partners in qualità di advisor legale.

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