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Alfieri (JP Morgan AM): "Attenti a Covid e Inflazione"

7/27/2021 | Marcella Persola

Il country head per l'Italia rivela i driver del successo di una raccolta che continua a essere positiva e invita tutti a non perdere di vista due temi centrali per la seconda metà dell'anno.


Grazie a una raccolta netta mensile di oltre 501 milioni di euro, a giugno J.P. Morgan Asset Management si conferma ai vertici della classifica delle SGR estere operative in Italia (dati Assogetioni, ndr). Quali sono i driver di questo successo lo abbiamo chiesto a Lorenzo Alfieri, country head di J.P. Morgan Asset Management per l'Italia, che rivela gli orientamenti degli investitori e, guardando al futuro, invita a monitorare con attenzione due rischi.

 

Anche in questo mese JP Morgan AM ha conseguito dei risultati importanti, quali i driver di questo successo?
L’offerta sul mercato italiano è stata guidata dal nostro posizionamento sui mercati azionari europei e dalla nostra ampia gamma di prodotti multi-asset, che sono stati riscoperti dagli investitori alla luce delle dinamiche di mercato degli ultimi mesi.

 

Quali sono stati gli orientamenti degli investitori? Hanno maggiormente favorito della vostra proposizione la gestione attiva o passiva?
Da una parte c’è stata un’attenzione verso temi più specifici dove la gestione attiva è molto premiante. In mercati finanziari ai massimi, infatti, la cosiddetta selezione dei titoli diventa elemento fondamentale per la performance del prodotto. Dall’altra parte abbiamo comunque visto un interesse verso i fondi passivi proprio in virtù di un’attenzione sugli indici azionari europei e azionari in generale.

 

Considerando il tema della sostenibilità, come vi posizionate rispetto a quanto stabilito dalla SFDR?
Avendo concluso il processo di integrazione verso i temi ESG ormai ci stiamo rivolgendo al mercato con prodotti assolutamente in linea sulla regolamentazione SFDR, sia articolo 8 che articolo 9. La nostra offerta si sta quindi completando anche per rispondere alle esigenze di sostenibilità.

 

Guardando più al mercato, invece, quali pensate possano essere le insidie per questo ultimo filone d'anno?
I temi da monitorare sono principalmente due: i rischi derivanti dalle varianti Covid e i rischi di non riuscire a controllare in modo adeguato l’inflazione, soprattutto negli Stati Uniti. Riteniamo che per la seconda parte dell’anno la volatilità potrà aumentare anche se al momento le dinamiche rimangono comunque favorevoli, sia per una crescita dell’economia sia per una crescita degli utili aziendali.

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