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Risparmio gestito, discesa senza fine della raccolta

9/15/2023 | Daniele Riosa

Il passivo del mese di luglio si avvicina ai 4 miliardi. Sul fronte delle società, al vertice della classifica per flussi netti, troviamo Poste Italiane, seguita da Arca e da Banca Mediolanum. In rosso Intesa e Amundi


Un luglio fortemente negativo per l’industria del risparmio gestito italiano che chiude con un passivo di quasi 4 miliardi di euro. Come comunica Assogestioni, nella sua consueta mappa mensile, stando ai dati preliminari, a luglio l’industria del risparmio gestito ha visto il prosieguo del trend che ha caratterizzato gli ultimi mesi, con una raccolta negativa contrapposta all’aumento del patrimonio complessivo, supportato dall’effetto mercato positivo.

Nel dettaglio, la raccolta netta è stata pari a -3,82 miliardi di euro (equivalente allo 0,16% degli AuM), meno 1,18 a giugno, mentre le masse sono salite a 2.286 miliardi dai 2.277 di fine giugno, grazie a un effetto performance calcolato dall’Ufficio Studi Assogestioni in +0,5%. La stessa dinamica si replica nei soli fondi aperti che, a luglio, hanno registrato 2,9 miliardi di deflussi, a fronte di un incremento del patrimonio corrispettivo a 1.120 miliardi dai 1.114 miliardi del mese precedente, riconducibile a un effetto mercato di +1%.

Lo spaccato della categoria a maggiore componente retail evidenzia il continuo interesse degli investitori per i fondi obbligazionari che, nel mese, hanno raccolto +1,97 miliardi euro, cifra che porta l’ammontare di sottoscrizioni da inizio anno a +13,61 miliardi. Inversione di trend per i prodotti azionari (-417 milioni), che si somma ai deflussi di bilanciati (-1,31 miliardi) e flessibili (-2,03 miliardi).

Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, i dati provvisori segnalano 1,07 miliardi di deflussi a luglio. Mentre la componente retail rimane stabile (+481 milioni), quella istituzionale registra 1,56 miliardi di fuoriuscite, confermandosi una delle voci strutturalmente più volatili.

Sul fronte delle società, al vertice della classifica, tra le prime venti, troviamo per raccolta netta Poste Italiane con 1,513 miliardi, seguita da Arca con 205,7 milioni e da Banca Mediolanum con 162,3 milioni. Tra le società che chiudono il settimo mese dell’anno in negativo, segnaliamo il gruppo Intesa Sanpaolo con meno 2,074 miliardi, Amundi con un rosso di 1,362 miliardi e il gruppo Deutsche Bank con meno 600 miliardi di euro.

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