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Week view: i gestori cambiano rotta

4/23/2014 | Redazione Advisor

I dati macroeconomici dell'ultima settimana spingono gli strategist di Amundi a cambiare "la mappa dell'ottimismo".


La settimana scorsa è stata ricca di novità sul fronte macro e i segnali su una possibile ripresa dell'Eurozona o degli Stati Uniti non sono mancati. Ma cosa si aspettano gli strategist e i gestori alla luce dei dati relativi alla disoccupazione del Regno Unito, all'andamento dell'indice ZEW tedesco e all'andamento dei dati marco USA? Ecco nel dettaglio i commenti degli esperti di Amundi Asset Management.

 

 

ZONA EURO - GLI EVENTI

Germania: l’indice ZEW da un segnale molto positivo riguardo al clima di fiducia attuale delle imprese, ma meno favorevole riguardo al futuro. La componente dell’indice ZEW (fiducia degli analisti finanziari) ha raggiunto un nuovo picco ad aprile, ciò nonostante la sua altra componente, quella delle attese, ha segnato una flessione per il secondo mese consecutivo. 

 

Francia: il governo illustra una parte dei risparmi che verranno conseguiti tagliando la spesa pubblica. Dei 50 mld di Euro di risparmi da realizzare nel 2017, 18 mld di Euro dovranno essere conseguiti dal governo, 11 mld di Euro dalle autorità locali, 10 mld di Euro dalla previdenza sanitaria e 11 mld di euro dai tagli alla spesa sociale. Per quanto riguarda quest’ultima componente, l’indicizzazione dell’inflazione verrà sospesa per gran parte delle prestazioni sociali fino all’ottobre 2015. Nuovi segnali negativi riguardanti l’inflazione. Il rialzo dei prezzi al consumo nella zona Euro ha trovato conferma a marzo (+0,5%). Per contro, il rialzo dell’indice sottostante (esclusi energetici e alimentari) è stato inferiore a quanto annunciato inizialmente (+0,7% rispetto a +0,8%). Si noti anche che l’inflazione “a tassazione costante” (senza gli effetti dell’IVA) è ora negativa da un anno in Italia (-0,1%) così come in Spagna (-0,2%), Portogallo (-0,5%) e Grecia (0,6%). 

 

ZONA EURO - Il commento degli strategist di Amundi:

"Gli indicatori tedeschi, molto ottimisti a inizio anno, ora lo sono molto meno, sebbene siano ancora compatibili con un proseguimento della ripresa. Essi possono aver risentito della crisi ucraina oppure, più semplicemente, si tratta di un normale consolidamento dopo un forte aumento. Riguardo ai risparmi sulla spesa pubblica in Francia, il governo ha chiarito in parte la situazione, ma i tagli alla previdenza sanitaria e alle comunità locali potrebbero incontrare forti resistenze. Le spinte deflazionistiche continuano a guadagnare terreno nella zona Euro, aumentando la probabilità di un intervento da parte della BCE". 

 

REGNO UNITO - GLI EVENTI

Nuovo calo della disoccupazione, prospettive di miglioramento dei salari reali. A febbraio il tasso di disoccupazione è sceso al 6,9% rispetto all’ultimo dato comparabile del 7,1% a novembre. La creazione dei posti di lavoro e l’aumento degli occupati hanno registrato un robusto incremento, rispettivamente +239.000 e +162.000 unità. Il tasso di occupazione (63,8%) ha raggiunto i massimi dal 2006. Con la decelerazione dell’inflazione dell’1,6% su base annua, si delinea la fine del calo dei salari reali (i salari nominali, inclusi i bonus, sono saliti dell’1,7% su base annua). 

 

REGNO UNITO - Il commento degli strategist di Amundi:

"Il mercato del lavoro inglese continua a migliorare. Il suo impatto positivo sui salari reali dovrebbe trovare conferma nei prossimi mesi. Ciò nonostante, persistono i problemi relativi alla sottoccupazione. Il tasso di disoccupazione, sebbene si collochi al di sotto della soglia di forward guidance della BoE (7%), non muta fondamentalmente le prospettive della politica monetaria. La BoE non è stata colta alla sprovvista: già a febbraio aveva annunciato che avrebbe seguito un ventaglio più ampio di indici sull’occupazione"

 

 

STATI UNITI - GLI EVENTI

Dati positivi sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale, ma il settore immobiliare preoccupa. Le vendite al dettaglio sono salite dell’1,1% a marzo (rispetto allo 0,9% atteso) dopo un aumento rivisto al rialzo a febbraio (0,7%). Anche la produzione industriale ha sorpreso positivamente a marzo (0,7% rispetto allo 0,5% atteso), sebbene il dato di febbraio sia stato rivisto al ribasso. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva è salito al 79,2% dal 78,8% del mese scorso. Per contro, la fiducia dei costruttori è migliorata impercettibilmente (47 rispetto al 49 atteso sull’indice NAHB) dopo il calo netto di marzo, mentre i permessi per costruire (990.000) e per l’avvio dei cantieri (946.000) sono stati inferiori alle aspettative. 

 

STATI UNITI - Il commento degli strategist di Amundi:

"Nel complesso, gli ultimi dati provenienti dagli USA confermano lo scenario di un’accelerazione della ripresa a partire dalla fine del primo trimestre, dopo le delusione di inizio anno. La debolezza (relativa) degli indici riguardanti il settore immobiliare potrebbero ancora una volta riflettere l’impatto di un inverno caratterizzato dal maltempo. Tuttavia, è normale che questo settore progredisca un po’ più lentamente dopo il forte rimbalzo messo a segno a partire dalla metà del 2012".

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