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UniCredit: Pioneer - Santander, trionfa il modello captive nel Sud Europa

9/24/2014 | Massimo Morici

L'a.d. Ghizzoni spiega che il nuovo colosso da 350 di AUM punterà sulla distribuzione tramite 21.000 sportelli di UniCredit e Santander e sul mercato istituzionale. La scelta di soli soci private equity avrebbe invece portato a strategie commerciali più aggressive


La disclosure della trattativa in esclusiva tra UniCredit, Santander e i fondi di private equity Warbug Pincus e General Atlantic per la cessione dei due terzi di Pioneer Investments ci dà alcune indicazioni anche sulla strategia che intenderà seguire il gruppo guidato dall’a.d Federico Ghizzoni nell’asset management. Un settore su cui puntano molto le banche italiane e da cui ottengono una crescente parte dei ricavi grazie alle commissioni per la vendita di prodotti di risparmio gestito, in un periodo di bassa redditività delle tradizionali attività bancarie.


Una strategia che sembrerebbe traghettare l'Italia e la Spagna, dove domina ancora oggi il modello captive (le banche tipicamente possiedono al 100% una singola società di asset management con un rapporto di esclusività), verso un modello di sistema, prevalente in Francia e Germania, in cui viene meno il rapporto di esclusività tra SGR e gruppi bancari, attraverso la creazioni di campioni nazionali e internazionali con vantaggi in termini di economia di scala e scopo.
 
 
Tuttavia, come lo stesso Ghizzoni ha annunciato in conferenza, i due gruppi sembrano guardare ancora al vecchio modello distributivo. I clienti delle due banche saranno una delle due gambe su cui si muoverà il colosso che nascerà dalla fusione delle attività di risparmio gestito dei due gruppi (Pioneer e Santander AM), forte di una rete di 21.000 sportelli distribuiti in tre continenti (Europa, Sud America e Nord America). L’altra gamba è quella del business istituzionale, fondi pensione in testa.
 
 
La scelta di un partner industriale bancario e non dei soli fondi di private equity (Cvc e Advent) rafforza questa lettura: un asset manager più indipendente avrebbe dovuto seguire logiche commerciali più aggressive per imporsi sia sul mercato istituzionale sia nel retail competendo con colossi made in USA e UK i cui marchi sono ormai sdoganati nel Vecchio Continente. UniCredit e Santander hanno scelto di giocare in difesa. Se l’accordo andrà in porto, nascerà comunque un gigante da 350 miliardi di AUM, tra i primi 15 player in Europa e tra i 25- 20 al mondo. Quanto al marchio Ghizzoni non ha specificato in conferenza se la newco manterrà i due marchi, se prevarrà il marchio Pioneer o se verrà scelto un nuovo nome. La nuova Pioneer diventerà l’Amundi del Sud Europa?

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