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L'America non è più il paradiso per investire. Ecco perché

1/4/2016

Il rialzo dei tassi è giunto in ritardo rispetto al ciclo economico: inasprimento delle condizioni monetarie e dollaro forte non sosterranno le valutazioni delle azioni, avverte DNCA Investments. Meglio puntare in Europa


DNCA Investments si allinea alla maggioranza degli asset manager che vede nel 2016 l’area euro come uno dei soli rifugi (l’altro è il Giappone) per gli investitori alla ricerca di performance in mezzo a mercati che rimarranno prigionieri delle dichiarazioni delle banche centrali, mentre aumentano i rischi per gli utili delle società americane e per gli investimenti nei paesi emergenti impegnati in profondi cambiamenti.

In Europa, pur non potendo risolvere tutte le problematiche, secondo l’asset manager francese la politica monetaria ha almeno il merito di allontanare per altri lunghi mesi l’angoscia del rischio sistemico, soprattutto nell’Eurozona: “I livelli di valutazione possono quindi aumentare - sottolineano gli esperti - ma senza la garanzia che essi riflettano costantemente gli sviluppi microeconomici fondamentali”.

Negli Stati Uniti, invece, “gli investitori potrebbero dover lasciare il paradiso perduto per passare al purgatorio, innanzitutto sul fronte obbligazionario, perché non è mai semplice affrontare un rialzo dei tassi di interesse che giunge già in ritardo rispetto al ciclo economico”. Per quanto riguarda i mercati azionari americani, secondo DNCA Investments l’inasprimento delle condizioni monetarie, unito a un dollaro forte, non offre un sostegno alle valutazioni.

L’asset manager francese ricorda, inoltre, che i prezzi degli asset emergenti (soprattutto in Cina, Russia e Brasile) hanno già registrato ampie correzioni e la tregua ai ribassi dei prezzi del petrolio per i paesi produttori (Russia) assieme alla ripresa dei consumi in Cina “potrebbero rendere nuovamente interessanti queste aree economiche in un’ottica di investimento di lungo periodo”.

Quanto al reddito fisso, occorre attendere che i tassi e gli spread riprendano veramente a salire per poter tornare massicciamente sui mercati obbligazionari. L’asset manager preferisce le emissioni a breve termine, in debito sovrano del Sud Europa, in titoli indicizzati all’inflazione, in obbligazioni convertibili o che offrano un buon rapporto rischio/rendimento nel segmento del credito in generale.


Passando agli investimenti azionari, DNCA Investments ha individuato, con dei criteri severi di valutazione, tre tematiche che si concentrano sull’area euro e più in generale sull’Europa: le società operanti sul mercato interno esposte alla ripresa dei consumi europei, le aziende in ristrutturazione/coinvolte in operazioni di fusione e acquisizione e i profili di crescita indipendenti dal ciclo mondiale.

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