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2016, è arrivato il mercato Orso? Ecco cosa guardare

1/28/2016

Molti listini sono ora in territorio ribassista. Neil Dwane (AllianzGI): "La parola d'ordine è cautela. In questi periodi le fasi di rialzo sono più prolungate di quelle di ribasso, ma le cadute sono sempre brusche"


È davvero il momento di tornare a comprare in Borsa? Molti listini azionari sono ora in territorio ribassista, avendo ceduto oltre il 20% dai massimi, e il nuovo anno è iniziato molto peggio del previsto. Forse alcuni investitori vedono il calo dei mercati azionari come un’ottima opportunità per comprare a prezzi più convenienti, con la prospettiva di una rivalutazione del capitale e un dividend yield allettante, ma "la maggior parte preferisce evitare di assumersi altri rischi in un contesto ancora molto volatile e segnato da una marcata divergenza a livello politico".


La parola d’ordine, quindi, forse è cautela. Nei mercati "orso" le fasi di rialzo sono più prolungate di quelle di ribasso, ma le cadute sono sempre brusche, spiega Neil Dwane, global strategist e cio equity Europe di AllianzGI. "Forse l’orso ci attacca, ma la politica monetaria ci difenderà. E gli investitori con un orizzonte di lungo periodo che vogliono solidi rendimenti ponderati per il rischio possono raggiungere il loro scopo con un approccio attivo" aggiunge. Ma cosa possono fare le banche centrali? Ora non sono più semplici referenti, ma "soggetti attivi sui mercati e dovrebbero intervenire più spesso con dichiarazioni volte a tranquillizzare gli investitori". La PBOC lo fa già quotidianamente e la Bce continua a promettere che se necessario farà di più; quanto alla Fed, dice Dwane, "può offrire nuove linee di credito ad altre banche centrali per contrastare la mancanza di dollari".

Passando alle previsioni di utili, Dwane ricorda che riflettono un grande ottimismo e “saranno inevitabilmente riviste al ribasso, data la debolezza economica e il calo della fiducia sui mercati” e “in alcuni casi tali riduzioni saranno razionalizzate solo a posteriori”. Senza contare che alcune notizie a livello dei singoli settori risultano negative per l’andamento dei mercati: lo scandalo emissioni per l’auto, le analisi dei crediti inesigibili per le banche italiane e il crollo dell’industria estrattiva.


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Poi bisogna considerare che cosa stanno facendo i grandi investitori. "Visto che tanti fondi sovrani sono in difficoltà e gli assicuratori sono alle prese con Solvency II, il compratore di ultima istanza potrebbe aspettare che i corsi azionari scendano ancora" aggiunge Dwane. Cosa potrebbe accadere, quindi, nei prossimi mesi? "Una maggiore avversione al rischio potrebbe ripercuotersi sui mercati obbligazionari corporate ed emergenti, già caratterizzati da un contesto di illiquidità, in quanto gli investitori potrebbero essere maggiormente orientati verso il fly to quality e quindi verso le società con bilanci più solidi e a maggiore capitalizzazione" dice Dwane.

Quanto alle valutazioni azionarie, secondo l’esperto dovranno forse adeguarsi agli utili più bassi, alla volatilità dei cambi e al superamento del vecchio modello economico cinese, ma nel mondo si trovano ancora "opportunità di crescita legate a nuovi mercati e a tecnologie disruptive, con la prospettiva di flussi di dividendi interessanti e sostenibili".

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