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Più che Brexit, guardate agli USA. Parola di Carmignac

6/22/2016

Alla quotazione attuale pari a 18 volte gli utili, Wall Street risulta fragile, scrive Didier Saint-Georges nell'ultima nota sulla strategia di investimento


In previsione della volatilità legata al referendum nel Regno Unito sulla Brexit, Carmignac ha leggermente ridotto le posizioni nel credito e mantenuto una duration modificata moderata. È quanto si legge nell’ultima nota sulla strategia di investimento di giugno firmata da Didier Saint - Gorges (nella foto), membro del comitato investimenti. Dal punto di vista azionario, il principale driver di performance per la casa di investimento resta "lo stock picking, con scelte settoriali forti in grado di generare performance anticipando i rischi futuri". "L’esposizione tematica ha registrato pochi cambiamenti negli ultimi mesi, privilegiando ancora una volta i settori e le aziende in grado di generare risultati positivi in un contesto di crescita economica scarsa” prosegue la nota.

Passando alle valute, Carmignac a maggio ha evitato la maggior parte delle valute emergenti e la sterlina inglese. Una strategia che ha permesso di superare il periodo senza eccessiva volatilità. "Il movimento di indebolimento del dollaro statunitense iniziato nei primi mesi dell’anno ha segnato una battuta d’arresto a maggio, con un leggero rafforzamento del biglietto verde. Di conseguenza, sono ricomparse le pressioni al ribasso sulle principali valute emergenti e in particolare sullo yuan, che si avvicina ai minimi dello scorso gennaio".

Sulle materie prime, le preferenze dell’asset manager sono andate al segmento energetico, trainato da fondamentali in netto miglioramento, e al segmento minerario, dove la speranza sulla ripresa dei consumi cinesi sembra esaurirsi. Passando alla view sui mercati, Saint-Georges ricorda che ora "è essenziale rimanere lucidi sul regime di instabilità nel quale si trovano nuovamente i mercati, per via dell’asimmetria dei rischi che ne deriva". Soprattutto negli Stati Uniti, gli investitori dovranno prima o poi tenere conto dell’erosione dei margini, del calo di produttività e dell’aumento della leva finanziaria delle aziende. "Alla quotazione attuale pari a 18 volte gli utili previsti per quest’anno, il mercato statunitense risulta fragile” conclude l’esperto.

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