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6/27/2016 | Davide Mosca
La correzione seguita all'esito in larga parte non previsto del referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea rappresenta, secondo la maggioranza degli asset manager, una circostanza temporanea destinata a rientrare con relativo riassorbimento di gran parte delle perdite. Ciò che non se ne andrà è la volatilità. La Brexit rischia di cristallizzare una situazione di alta incertezza sui mercati finanziari vissuta da inizio anno per motivi plurimi: prezzo del petrolio, Cina e difficoltà della crescita globale su tutti.
Un sentiment che rischia, come sottolinea in particolare Yves Longchamp, head of research di ETHENEA, di durare anni perché legato principalmente ai negoziati sui futuri rapporti all'interno dell'Europa la cui definizione avverrà con ogni probabilità non prima del 2019. "Il Primo Ministro britannico Cameron si è dimesso, ma rimarrà in carica ad interim per altri tre mesi. I prossimi passi - fa notare Longchamp - saranno, quindi, l’elezione di un nuovo Primo Ministro al più tardi in ottobre e successivamente l’inizio del processo di uscita che darà al Regno Unito circa due anni per negoziare una nuova serie di accordi con i suoi partner, mentre il compito di attivare il meccanismo di recesso volontario (articolo 50) del trattato di Lisbona cadrà sul successore di Cameron." Il rischio per l'Europa è dunque principalmente politico poiché da un punto di vista strettamente economico - sottolinea l'head of research di ETHENEA - "il ciclo economico è giovane e la crescita dovrebbe rimanere robusta grazie alla politica monetaria molto accomodante della BCE."
Anche Oddo Meriten Asset Management sottolinea la centralità del rischio politico e esprimendo una preferenza per la liquidità in questa fase dei mercati. In relazione alle asset class più coinvolte in questo momento di estrema volatilità - si legge nel Market Flash a firma di Nicolas Chaput ceo globale e co-cio di Oddo Meriten AM e Laurent Denize co-cio globale Oddo Meriten AM - il mercato più interessante per gli investitori è "l'high yield europeo grazie all’allargamento degli spread del credito ed al basso tasso di default." Una buona opportunità di acquisto per gli investitori disposti a sopportare una forte volatilità nel breve periodo.
La view di NN IP a cura di Valentijn van Nieuwenhuijzen parla di "incertezza perdurante" sottolineando però come "lo shock causato dall’esito del referendum non sarà delle proporzioni del crollo causato dal caso Lehman o di quello della crisi dell’euro e non avrà effetti pericolosi immediati sul sistema finanziario globale." Le valutazioni di NN IP stimano l’impatto negativo sulla crescita di quest’anno del PIL nell'ordine dell’1% per il Regno Unito e dello 0,3%-0,5% per l’Eurozona.
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