Brexit, attesa per gli interventi delle Banche centrali
Il crollo della sterlina (e dei mercati) e le turbolenze politiche post-referendum in Gran Bretagna aumentano le aspettative sugli interventi di politica monetaria. Tra appuntamenti già fissati, come la riunione Fed di fine luglio, e possibilità di azioni straordinarie, si moltiplicano i commenti e le richieste più o meno esplicite da parte degli attori del sistema finanziario nei confronti delle Banche centrali.
Come sottolinea il Finanacial Times, la maggioranza delle dichiarazioni che arrivano dalle realtà del mondo asset management invitano il governatore della Bank of England Carney a dare un segnale immediato di stimolo all'economia attraverso il taglio dei tassi. Da combattere in primo luogo un sentiment negativo che coinvolge i mercati e rischia di estendersi all'economia reale con effetti sugli investimenti da parte delle imprese e sui consumi. "La gravità e la durata di questa resistenza - spiega Jeremy Lawson, capo economista di Standard Life Investments - dipenderanno dalla risposta dei policy maker. In primo luogo, la politica monetaria globale deve diventare più accomodante, a partire dall’azione aggressiva preventiva da parte della Banca d'Inghilterra. È inoltre necessario che la Bce adotti misure per rassicurare i mercati che le banche e le obbligazioni periferiche sono luoghi sicuri in cui investire e che la Fed eviti il rialzo dei tassi per il 2016."