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Negoziati Brexit, il vero deal breaker sarà il mercato interno

7/12/2016 | Davide Mosca

Le conseguenze nel breve periodo e le incertezze relative ai nuovi rapporti fra Regno Unito e Unione Europea, nell'incontro promosso dallo studio legale Clifford Chance


Le conseguenza nel breve periodo e le incertezze relative ai nuovi rapporti fra Regno Unito e Unione Europea, con un focus particolare sulle ripercussioni legali per il settore finanziario, sono state al centro dell'incontro promosso dallo studio Clifford Chance e presieduto dal managing director per l'Italia Giuseppe de Palma che ha portato a Milano per discutere di Brexit un panel internazionale di esperti, tra cui Michel Petite, avocat of conseul degli studi Clifford Chance di Parigi e Bruxelles ed ex consigliere della presidenza della Commissione Europea.

 

 

Il quadro legale illustrato da Petite ha come asse fondamentale l'attivazione dell'articolo 50 del trattato di Lisbona con cui la Gran Bretagna dovrà richiedere l'avvio della procedura di uscita dall'Unione Europea. Un articolo, sottolinea l'ex consigliere della Commissione, il cui utlizzo era ritenuto estremamente improbabile al momento della stesura del trattato e che disegna quindi uno scenario ricco di incognite, prima fra tutte quella derivante dallo status di membro dell'UK nel corso dei due anni previsti come tempistica per l'uscita. Un percorso, inoltre, i cui termini saranno stabiliti unicamente dall'Unione e che non dirà nulla sulla natura dei rapporti futuri che dovranno essere stabiliti con una negoziazione parallela.


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Un punto certo e dirimente, secondo Petite, è quello relativo agli accordi commerciali. Brexit significa infatti necessariamente l'impossibilità di accedere al mercato unico europeo poiché solo gli stati membri possono assicurare l'unità dell'azione legislativa tipica di un mercato interno e sarebbe dunque contraddittorio garantire l'accesso ad una realtà esterna all'Unione. Sul punto concorda Philipp Souta, head of UK public policy di Clifford Chance, che invita a non sopravvalutare i margini di manovra e a non farsi illusioni circa una Brexit depotenziata.

 

 

Per quanto riguarda specificamente gli aspetti legali relativi al mercato finanziario, sottolineano James ButtersPaget Dare Bryan, partner di Clifford Chance Londra per l'area finanziaria, è importante rassicurare i clienti sul fatto che nulla deve essere fatto nel breve periodo, considerando che niente cambierà formalmente per tutto il processo di uscita. Londra, inoltre, affermano Butters e Dare Bryan, può contare su vantaggi competitivi consolidati, tra cui un sistema legale il cui massiccio utilizzo negli international financial agreement dipende da una affidabilità dimostrata negli anni e da una estrema efficienza in termini di tempesticvità e expertise.

 

 

Il vero nodo problematico, fa notare Lucio Bonavitacola partner di Clifford Chance Milano per l'area finanziaria, è cosa accadrà ai prodotti assicurativi e di investimento esistenti e futuri con la perdita da parte della Gran Bretagna del passaporto europeo per assicurazioni, banche e fondi. Un'evenualità le cui ripercussioni sono difficilmente calcolabili.

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