Gli investitori si stanno chiedendo: è possibile migliorare la crescita? La risposta sembra essere negativa: sebbene le banche centrali possano essere di sostegno, non riescono ad affrontare questo tema da sole. "Già cinque anni fa l’allora presidente della Fed Bernanke parlava dei limiti della politica monetaria. Le principali banche centrali sono riluttanti a perseguire aggressivamente una politica di tassi d'interesse negativi per stimolare la crescita, quindi restano scarse opzioni a loro disposizione" spiega Brad Tank, cio fixed income in Neuberger Berman.

Dopo il voto a favore della Brexit, Tank si è chiesto cosa si potesse fare per sciogliere l’impasse economico e ritiene che uno dei mercati chiave da monitorare sia il Giappone. "Il brusco rialzo dello yen giapponese è uno degli effetti più problematici dell’esito del referendum. Lo yen è stato a lungo visto come una valuta rifugio e così recentemente ha raggiunto livelli mai visti dal 2014 a oggi, minando i progressi fatti con l’Abenomics" prosegue l'esperto. Che in un simile contesto, vede realizzarsi lo step successivo del programma di Ben Bernanke (nella foto): l'helicopter money, termine coniato da Milton Friedman per descrivere la politica delle banche centrali che, invece di fare affidamento su di uno stimolo indiretto attraverso le banche, mette il denaro direttamente nelle mani dei consumatori. E sarà proprio il Giappone il primo paese ad introdurlo.

"Naturalmente una banca centrale non può applicare una manovra del genere per conto proprio. Ha bisogno della collaborazione dei vertici dell’esecutivo e del parlamento. Ciò rende il compito più arduo ma offre anche il vantaggio di portare governi ed economie verso riforme strutturali. Il successo in Giappone potrebbe incoraggiare ad agire altrove e potrebbe rivelarsi invece un punto di svolta in quello che è diventato un viaggio molto lungo verso una ripresa economica globale apprezzabile" conclude Tank.