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8/1/2016 | Davide Mosca
Dati macroeconomici in linea con le attese per l'Eurozona, in cui il PIL cresce dello 0,3%, in rallentamento rispetto allo 0.6% dei tre mesi precedenti. Crescita zero per la Francia, dove un significativo calo della domanda interna è stato compensato in parte dalla tenuta del commercio con l'estero. Il dato è sotto le previsioni, che attendevano un +0,2%, ma secondo Azad Zangana, senior european economist & strategist di Schroders, "una forte riduzione delle scorte ha tolto 0,4 punti percentuali dal dato di crescita generale e ora queste si attestano a un livello più basso e più “salutare”, diminuendo la necessità di ridurle ulteriormente." Attese rispettate per il PIL della Spagna che fa segnare un +0,7% con inoltre il dato sulla disoccupazione che a giugno è sceso per la prima volta dopo oltre sei anni sotto il 20%.
Se i dati relativi al PIL non hanno portato sorprese e non preoccupano gli analisti, lo stesso non si può dire per la perdurante scarsità dell'inflazione. L'indicatore armonizzato è al +0,2% anno su anno mentre l'inflazione core è rimasta ferma allo 0,9%. "L’inflazione resta comunque troppo bassa per tranquillizzare la Banca centrale europea - afferma Zangana - e potrebbe convincere il presidente Mario Draghi ad aumentare le misure di stimolo nel corso dell’anno. Ci aspettiamo - conclude - un ulteriore taglio del tasso sui depositi allo -0,5%, e verosimilmente anche un’estensione del programma di allentamento quantitativo."
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