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10/6/2016 | Davide Mosca
Come si spiegano performance azionare da record in un momento in cui il sentiment degli investotori è quantomeno rivolto alla prudenza, se non negativo? L'indice S&P 500, ad esempio, è vicino ai massimi storici e allo stesso tempo le rilevazioni sulla fiducia degli investitori statunitensi rivelano che solo poco più del 30% si professano positivi sugli andamenti dei mercati nei prossimi sei mesi.
Tony Finding, co-gestore del fondo multi-asset M&G Dynamic Allocation, analizza il paradosso derivante da tale situazione, acuito dagli enormi progressi fatti nell'analisi del sentiment con la diffusione di algoritmi e analisi predittive. Come spiegare allora la performance azionaria che si registra negli Stati Uniti?
"Anziché essere alimentata artificialmente dal denaro facile - afferma Finding - la performance dell’indice S&P 500 potrebbe riflettere in parte una risposta ritardata all’incremento significativo dei profitti aggregati sul mercato dalla grande crisi finanziaria."
"Se questo rialzo dei profitti in effetti ha contraddetto il pessimismo di molti investitori riguardo al medio termine - prosegue il co-gestore del fondo multi-asset M&G Dynamic Allocation - si può pensare che le buone notizie sugli utili non siano state interpretate razionalmente in questo regime di umore negativo. È probabile che queste informazioni saranno scontate lentamente, dato che gli investitori sono rimasti attaccati alle previsioni negative pur trovandosi di fronte a sorprese positive."
Un cambiamento di orientamento da parte degli investitori potrebbe dare ulteriore spinta alle performance. Difficile però, visti il lungo periodo di rialzo già alle spalle, capire se e grazie a quali fattori potrebbe verificarsi tale inversione di tendenza.
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