Tempo di lettura: 3min

Investitori italiani, più fiducia sul futuro delle banche

6/6/2017

Gli istituzionali sono pronti a cogliere le opportunità del mercato del credito. E credono sempre di più nei prodotti alternativi. A rivelarlo un'indagine firmata Mercer.


Sfatiamo un luogo comune: gli investitori istituzionali italiani non sono i più esposti sul mondo obbligazionario e, quando guardano al mercato azionario, non si limitano a investire sui titoli "domestici". Rimangono però tra gli investitori con una bassa propensione al rischio e con un'alta presenza di investimenti immobiliari nel portafoglio complessivo. È questo il quadro che emerge dalla della ricerca  “Mercer Asset Allocation Survey 2017”, che analizza le tendenze di asset allocation di grandi investitori istituzionali, fondi pensione in particolare e presentata oggi, martedì 6 giugno 2017, a Milano da Marco Valerio Morelli e Luca De Biasi, rispettivamente amministratore delegato e wealth business leader di Mercer Italy.

 

"Dall'indagine emerge la capacità degli investitori istituzionali italiani di costruire portafogli intelligenti" comment De Biasi facendo riferimento, in particolare, al 20% di investimenti in strumenti alternativi, una percentuale più alta della media europea, pari al 13% e che conferma il desiderio dei soggetti monitorati di individuare soluzioni nuove e diversificate rispetto alle asset class più tradizionali che mantengono comunque un ruolo importante all'interno dei portafogli.

 

"L'edizione 2017 della survey mostra un'esposizione obbligazionaria degli investitori istituzionali italiani pari al 38%, contro una media europea del 51%. Sul fronte azionario, invece, l'esposizione del nostro paese è inferiore alla media europea: 20% contro il 30%, ed è in riduzione di 5 punti percentuali rispetto a due anni fa. Una riduzione" spiega De Biasi "che è stata registrata in tutti i paesi ed è legata alla convinzione che assisteremo nel corso dei prossimi anni ad una riduzione dei rendimenti azionari, e questo porta gli investitori a prendere profitto". Dati alla mano, infatti, gli investitori istituzionali europei sono pronti, nel prossimo futuro, ad aumentare l'esposizione in prodotti obbligazionari, sia governativi, sia corporate, e a ridurre, invece, l'esposizione in equity.

 

Ma quello che più colpisce, guardando al futuro, è la view degli investitori istituzionali italiani sul mercato del credito. "Se guardiamo ai risultati della survey sul campione italiano è importante notare l'alta percentuale di investitori pronti a cogliere le opportunità offerte dal mercato del credito (72%). Una view positiva che si traduce in un segnale molto importante per il paese: è evidente che gli investitori istituzionali hanno giudicato positivamente gli interventi volti a risanare il sistema bancario nazionale e questo li porta a vedere in futuro interessanti opportunità in questo ambito" chiosa Morelli che apprezza l'atteggiamento "maturo" e "consapevole" degli investitori istituzionali italiani che mostrano un approccio sistemico e di lungo periodo nella scelta degli investimenti.

 

Non a caso, continua l'a.d. di Mercer Italy, in Italia gli investitori istituzionali si dichiarano pronti ad "aumentare quote sugli investimenti in real asset (sia per l’interessante profilo di rischio/rendimento, sia per il ruolo che gli investitori istituzionali possono svolgere a sostegno della crescita), così come stanno incrementando le strategie sui mercati privati, che rilevano spesso  interessanti premi di illiquidità, e consentono di beneficiare appieno di opportunità specifiche, pur richiedendo un profilo di sofisticazione maggiore e di un auspicabile aumento di competenze e di governance nei Consigli di Amministrazione e nei Comitati Investimenti" conclude Morelli che ricorda, infine, insieme a De Biasi, la crescente attenzione ai fattori ESG: la survey ha fatto rilevare, infatti, una sempre crescente attenzione ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nell'ambito dei processi di investimento dei fondi partecipanti. I fattori chiave che motivano l'attenzione degli investitori istituzionali alle tematiche ESG sono stati la sostenibilità finanziaria, menzionata dal 28% degli intervistati nel 2017 (in crescita rispetto al 20% nel 2016) e il rischio di reputazione, citato nel 20% dei casi (rispetto al 16% nel 2016). Secondo la Survey il 20% degli istituzionali integra i rischi ESG nelle proprie politiche di investimento, mentre il 22% degli intervistati ha una politica di investimento autonomo responsabile (RI).

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?