“I mercati si sono preoccupati per Brexit, per le presidenziali statunitensi, per le elezioni olandesi e francesi e continueranno a preoccuparsi per i negoziati di uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e per le elezioni italiane. Se guardiamo, però, all’influsso di questo tipo di eventi sui fondamentali economici a livello globale ci accorgiamo che è stato in fondo molto limitato.” Fondamentali che, secondo Stephen Jones, chief investment officer di Kames Capital, stanno migliorando nella direzione di una crescita che appare ben supportata e sufficientemente differenziata da un punto di vista geografico e settoriale, in particolare per quanto riguarda le aspettative sugli utili che si dimostrano in ripresa a livello globale.

 

 

 

Un piccolo rallentamento potrebbe vedersi nel 2018 soprattutto per effetto della fine graduale del quantitative easing da parte della Banca Centrale Europea che, afferma Jones “ovviamente non può permettersi di continuare a garantire al sistema una quantità di liquidità pari ai livelli attuali.” Il rischio di una nuova accelerazione di spinte populiste con rischio di disgregazione relativo dell’Eurozona è però molto lontano secondo il chief investment officer di Kames Capital, che vede non solo Germania e Francia, ma anche l’Italia nonostante le possibili elezioni in ottobre, sufficientemente stabili e coese per avviare un processo di rafforzamento dell’Unione.