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LFDE, il punto su dati macro e trimestrali

8/3/2017 | Redazione Advisor

Marc Craquelin, direttore della gestione di Financière de l’Echiquier, commenta l'infornata di numeri sulla situazione dell'economia globale


L'ingresso nel pieno periodo estivo ha portato una nuova infornata di dati relativi alla situazione macroeconomica e allo stato delle aziende, in particolare in Europa. La selezione operata da Marc Craquelin, direttore della gestione di Financière de l’Echiquier, mira a sottolineare una sostanziale stabilità nel processo di consolidamento di una crescita modesta ma continua.

 

 

"In Europa - sottolinea Craquelin - ricorderemo gli indici di fiducia e i PMI che, nonostante un leggerissimo rallentamento degli indici PMI (il flash PMI tedesco è passato da 56,4 a 55,1 e il suo equivalente francese da 56,6 a 55,7), si attestano complessivamente su livelli molto elevati, come l’IFO in Germania che batte un nuovo record a 116. Per la Francia, dobbiamo sottolineare il miglioramento della crescita annua (+1,8% versus +1,6% atteso)". L'accelerazione della crescita Europea trova dunque conferma ed è accompagnata da un meno atteso apprezzamento della valuta nei confronti del dollaro e in misuar sorprendente del franco svizzero.

 

 

"Negli Stati Uniti - commenta inoltre il direttore della gestione di Financière de l’Echiquier - non vi sono sorprese sul versante della crescita (+2,6% attualizzato) mentre gli indici dei prezzi continuano a essere inferiori alle aspettative (1,0% contro 1,3% atteso). Merita un breve commento la risalita del prezzo del barile a seguito della riunione dell’OPEC, dall’esito positivo anche se non sono mancate le tensioni dato che alcuni paesi sono stati accusati di non aver rispettato le quote. L’Arabia Saudita ridurrà la sua produzione così come, anche se in minor misura, la Nigeria e la Libia".

 

 

"Sul fronte delle aziande - conclude la sua analisi Craquelin - le statistiche relative ai risultati del secondo trimestre si rivelano positive per gli Stati Uniti (72% di sorprese positive) e corrette in Europa (58% di risultati positivi). Oltre queste medie vogliamo ricordare, in questo periodo, la netta contrapposizione tra la bassissima volatilità degli indici (10,5 per il Vix e 13,7 per il suo equivalente europeo Vstoxx) e la fortissima dispersione attorno agli stessi. Un altro modo per affermare che le pubblicazioni non lasciano indifferenti".

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