Tempo di lettura: 2min

Azionario: la ripresa degli emergenti traina il lusso

8/16/2017

Molti investitori partecipano alla crescita strutturale del ceto medio in questi paesi puntando su solide aziende occidentali del settore


In passato i prodotti di lusso erano destinati principalmente alle fasce più alte, mentre oggi il lusso “accessibile” è alla portata di molti. L’economia mondiale sta attraversando un periodo positivo con un ritorno di interesse sui temi d’investimento che beneficiano della crescita strutturale dei paesi emergenti, dove il ceto medio si sta sviluppando a una velocità superiore alla media e aumenta l’appetito per i marchi occidentali: chi scommette sulle aziende del lusso dovrebbe tenere in considerazione che oltre due terzi della crescita nel settore provengono da consumatori di tali paesi.

"Una posizione centrale è occupata dai cinesi, che ritornano a viaggiare sempre di più in Europa. Anche i dati economici europei sono solidi al momento. Nel primo trimestre molte aziende del lusso hanno infatti pubblicato cifre migliori rispetto alle attese. L’industria del lusso è globale, anche se, attualmente i consumatori dei paesi emergenti rappresentano infatti quasi la metà del mercato del lusso e contribuiscono ai due terzi della crescita. Molti investitori partecipano alla crescita strutturale del ceto medio nei paesi emergenti investendo nelle solide aziende del lusso occidentali, piuttosto che in azioni locali, spesso molto volatili" spiega Scilla Huang Sun (nella foto), gestore del fondo GAM Multistock - Luxury Brands Equity di GAM.

L'esperta fa notare che negli ultimi anni abbiamo assistito a un andamento migliore delle azioni del lusso rispetto al mercato azionario globale (MSCI World Equity), ma anche alle azioni nei paesi emergenti (MSCI Emerging Markets Equity). "I fattori macroeconomici che incidono maggiormente sull’industria del lusso sono la propensione generale al consumo, il turismo ma anche gli sviluppi geopolitici. Ad esempio, la campagna contro la corruzione in Cina ha influito fortemente sull’industria del lusso negli ultimi anni. Fortunatamente adesso è alle spalle e i fatturati del lusso in Cina si stanno riprendendo. I beni di lusso sono più ciclici dei beni di consumo tipicamente difensivi come gli alimenti, ma spesso si dimostrano più resistenti alla congiuntura. Dipende molto dal segmento di appartenenza: automobili, gioielli e orologi sono ad esempio più ciclici del cognac o dei cosmetici" prosegue il gestore.

Parlando delle posizioni maggiori del fondo, il gestore ricorda Hermès, LVMH e L’Oréal, ma anche nomi quali Estée Lauder, Kering, Pernod Ricard, Richemont e Tiffany. "Il nostro obiettivo consiste nell’investire in 25-40 aziende del lusso. Perseguiamo un approccio orientato ai fondamentali e conosciamo da molto tempo la maggior parte delle aziende nelle quali investiamo. I marchi più forti hanno in comune le stesse caratteristiche: mettono al centro il prodotto, senza mai accettare compromessi sulla qualità. Per distinguersi dalla concorrenza, risulta quindi fondamentale il messaggio del marchio. Un marchio non può rivolgersi a tutti, ma deve avere un posizionamento chiaro" conclude. 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?