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J.P. Morgan Asset Management: positivi sull'high yield

10/25/2017 | Redazione Advisor

La divergenza dei fondamentali nei mercati europei tra high yield e prestiti a leva rafforza gli argomenti a favore dei primi, che restano interessanti malgrado i ristretti livelli di spread


Fondamentali solidi sostengono il settore dell'high yield europeo, con il livello di indebitamento che negli ultimi tre anni è sceso ai minimi dal 2007 ad oggi. "Sebbene ci aspettiamo una minore espansione degli utili nel terzo trimestre rispetto ai due precedenti - riporta l'analisi sul settore degli analisti di J.P. Morgan Asset Management - prevediamo comunque che sarà un trimestre positivo per le aziende del Vecchio Continente. Tuttavia nel mercato europeo dei prestiti a leva si scorgono alcuni segnali di fine ciclo. Se da un lato i tassi d’insolvenza restano estremamente bassi, sia nel mercato delle obbligazioni High Yield sia in quello dei prestiti, dall’altro quest’ultimo sta acquisendo un volume crescente di rischio di credito rispetto a quello obbligazionario."

 

 

Il 60% della raccolta derivante dalle emissioni nel mercato dei prestiti è, inoltre, stata utilizzata a scopo anticreditizio, come il finanziamento di fusioni e acquisizioni, mentre la cifra corrispondente per le emissioni di obbligazioni High Yield è di appena la metà.

 

 

"Restiamo particolarmente ottimisti sul segmento high yield europeo nel suo insieme - si legge nel report del team global fixed income, currency and commodities group di J.P. Morgan Asset Management - e riteniamo che la qualità creditizia fondamentale regga molto bene il confronto con il mercato dei prestiti a leva di fine ciclo. Se conservare i portafogli high yield europei totalmente investiti rappresenta un rischio considerata la preponderanza delle attività di rifinanziamento e gli “astri nascenti”, siamo del parere che un tale scenario potrebbe far ulteriormente restringere gli spread. Il quadro macro potrebbe rafforzare ancora di più questa ipotesi: la Banca Centrale Europea ha lasciato intendere chiaramente la propria intenzione di evitare un rialzo dei tassi di interesse fino all’inizio del 2019, e questo fa pensare che probabilmente la ricerca di rendimento proseguirà."

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