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UBP, il ritorno degli investimenti in Giappone

10/26/2017 | Redazione Advisor

Albert Abehsera, gestore del fondo Ubam-Ifdc Japan Opportunities Equity di Union Bancaire Privée, spiega come la riconferma di Shinzo Abe aiuterà il ritorno dei flussi nel Paese del Sol Levante


Shinzo Abe vince la sfida politica lanciata da Yuriko Koike rinforzando al propria leadership. Le elezioni consegnano inoltre una maggioranza ancora più ampia al primo ministro che potrà così proseguire con nuovo slancio nel processo di riforma politica e economica del Paese. Tutto ciò si tradurrà, secondo Albert Abehsera, gestore del fondo Ubam-Ifdc Japan Opportunities Equity di Union Bancaire Privée, in un "uteriore aumento del tasso di crescita in Giappone, dove la produzione industriale si è ripresa da una perdita dello 0,8% m/m in luglio, con un aumento del 2,1% m/m in agosto. La crescita del PIL del primo trimestre 2017 - fa notare inoltre Abehsera - è stata rivista al ribasso al +2,5% annualizzato, ma ha confermato il solido slancio con l'espansione del PIL per il sesto trimestre consecutivo. Per quanto riguarda i risultati societari, se da un lato la crescita degli utili nei prossimi trimestri potrebbe rallentare a/a dopo il forte primo trimestre (+18,5% a/a), le previsioni di consenso indicano ancora una solida crescita degli utili ricorrenti del +8,6% per il 2017 nel suo complesso."

 

 

Un altro fattore chiave è rappresentato dalla politica monetaria e dal programma di quantitative easing della Bank of Japan che è stato in grado di tenere a freno la deflazione e preparare il terreno per un sua definitiva eliminazione. L'attesa è per una stabilità nell'azione della Banca centrale nipponica che inizierà con ogni probabilità a parlare di tapering non prima della fine del 2018.

 

 

"In questo contesto - spiega Abehsera - i flussi finanziari indicano che anche gli investitori stranieri sono recentemente tornati con interesse ad investire nell’azionario giapponese, considerato che le valutazioni sono ancora molto più basse rispetto ad altri mercati. Se guardiamo al price to book ratio, negli USA è quasi tre volte più alto e in Europa è il doppio, quindi da un punto di vista relativo, questo è un mercato ancora conveniente, sebbene sia arrivato ai massimi da vent’anni. Le società registrano buoni risultati e aumentano i dividendi. Il ROE è molto più alto rispetto a pochi anni fa, passando dal 5% all’8%, e probabilmente salirà ulteriormente al 10, forse 12%. Quindi - conclude il gestore del fondo Ubam-Ifdc Japan Opportunities Equity di Union Bancaire Privée - stando anche ai micro-fondamentali, tutto indica che conviene investire nell’azionario giapponese."

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