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Schroders: come navigare nei mercati obbligazionari nel 2018

1/10/2018

Nel corso dell'anno Schroders si aspetta una normalizzazione dei rendimenti di Treasuries, mentre in Europa lo spread si amplierà sui principali mercati del credito


Il 2017 è stato un altro anno molto buono per il mercato obbligazionario: gli extrarendimenti delle principali piazze infatti si sono attestati in territorio decisamente positivo. A trainare i mercati secondo gli esperti di Schroders sono stati trainati da due driver principali. "Per la prima volta dalla crisi del credito di un decennio fa, si assiste a una crescita sincronizzata dell'attività economica nella maggior parte delle economie avanzate. Questo, associato alla ripresa di alcuni mercati emergenti, ha favorito il netto rialzo di utili e ricavi aziendali in tutte le regioni" spiega Rick Rezek, global credit fund manager fixed income di Schroders.

"Inoltre, la politica monetaria straordinaria attuata da alcune banche centrali ha continuato ad abbassare i rendimenti delle obbligazioni governative e societarie, spingendo gli investitori ad assumere rischi maggiori nei loro portafogli fixed income. Capire se tale contesto proseguirà nel 2018 è fondamentale per determinare il posizionamento del portafoglio" prosegue. Secondo il gestore, nel 2018 l'attività economica dovrebbe rimanere solida, ma il margine di errore insito nelle previsioni attuali suggerisce di mantenere un atteggiamento cauto. Il motivo è presto detto: l'era delle politiche monetarie straordinarie stia volgendo al termine. Negli Usa, la Federal Reserve ha smesso di reinvestire i proventi delle obbligazioni in scadenza acquistate nell'ambito del QE e le cedole dei bond che detiene tuttora. Viene quindi meno una fonte di domanda sul mercato.

"Nel corso del 2018 ci aspettiamo una normalizzazione dei rendimenti dei Treasury. In Europa, la Bce ha lentamente iniziato a ridurre i propri acquisti di corporate bond, un processo che certamente proseguirà quest’anno e che eliminerà il principale acquirente di titoli corporate investment grade dell'eurozona. Di conseguenza crediamo che nel 2018 gli spread nella migliore delle ipotesi resteranno invariati e probabilmente si amplieranno leggermente sui principali mercati del credito" conclude Rezek.

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