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I fund buyer preferiscono la gestione attiva

4/27/2018

È quanto emerge da una recente indagine di Natixis Investment Managers condotta tra 200 investitori individuali a livello globale


I fund buyer preferiscono ricorrere alla gestione attiva. È quanto emerge da una recente indagine di Natixis Investment Managers condotta tra 200 investitori individuali a livello globale, responsabili della selezione dei fondi all’interno di private bank, assicurazioni, fondi di fondi e altre piattaforme retail. Secondo lo studio, il 78% dei fund buyer a livello globale vogliono che i loro investimenti siano allineati ai loro valori personali e stanno iniziando a guardare i benefici degli investimenti ESG sia in termini di dell’alpha che di gestione del rischio. Tuttavia, riportano che gli ESG potrebbero non ottenere il riconoscimento che meritano e solo quattro professionisti su dieci (40%) dichiarano che i fattori ESG sono integrati nei processi di investimento delle loro società.

Quanto alla volatilità, quasi otto fund buyer su dieci (78%) affermano di essere rimasti sorpresi dal fatto che sia rimasta a livelli bassi così a lungo e circa la metà di loro (49%) cita tra le principali preoccupazioni per il 2018 proprio l’incremento di volatilità sui prezzi delle asset class. Oltre otto intervistati su dieci (82%), invece, sono convinti che, se le strategie di investimento saranno modellate per soddisfare una nuova realtà di mercato, il loro target di ritorno medio dell’8,4% sia realisticamente ottenibile nel 2018.

Tra le strategie più popolari utilizzate dai fund buyer per gestire il rischio lo studio menziona: la diversificazione del portafoglio (91%), il risk budgeting (80%) e l’incremento nell’utilizzo degli alternativi (75%). In particolare, due professionisti su dieci (42%) affermano che gestiranno la duration per mitigare le principali perdite dei portafogli obbligazionari, mentre tre fund buyer su dieci (62%) dichiarano che il reddito fisso non ricoprirà il tradizionale ruolo di gestione del rischio ancora a lungo, con il 20% dei professionisti che aumenterà il ricorso a investimenti alternativi e il 18% che ha ridotto l’esposizione complessiva all’obbligazionario. 

"La divergenza di opinioni sull’impatto che la volatilità avrà sui portafogli può essere interpretato in due modi" afferma Matthew Shafer (nella foto), head of wholesale di Natixis Investment Managers. "Il giudizio negativo deriva probabilmente dal fatto che dopo un lungo periodo di crescita solida, siamo in attesa di una correzione che riporterà i prezzi a livelli più normali. Tuttavia, guardando al lato positivo, l’incremento della volatilità potrebbe rivelarsi un segnale di elevata dispersione dei ritorni e quindi un maggiore potenziale per la generazione di alpha. È interessante evidenziare che, qualunque sia l’interpretazione, la maggioranza dei fund buyer si sta rivolgendo alla gestione attiva per diversificare i propri portafogli, mitigare il rischio e incrementare i ritorni".

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