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Ecco perché l'Italia senza governo non spaventa i mercati

5/3/2018

Secondo PIMCO, che mantiene una posizione neutrale sui BTP, almeno 5 fattori spiegano la calma mostrata dagli investitori


Il ritardo nella formazione del governo in Italia non è una sorpresa. Ciò che sorprende, invece, è la calma mostrata dai mercati davanti all’incertezza politica italiana. Dovremmo preoccuparci? No, almeno nel beve periodo. È questa l’opinione di Nicola Mai, responsabile della ricerca sul credito sovrano in Europa di PIMCO, asset manager che nel complesso mantiene un posizionamento neutrale sui BTP nei portafogli. Secondo Mai non son pochi i fattori che spiegano l’accettazione del mercato della situazione italiana.

Eccoli: gli investitori, anzitutto, vedono che Italia ed Eurozona stanno vivendo un aumento ciclico della crescita, senza aspettative di shock macro nel breve periodo; i mercati si sono abituati ad eventi politici non convenzionali (ad esempio Brexit e Trump) e hanno visto al contempo una crescita globale costante; il M5S ha mitigato significativamente la sua view, abbandonando la sua posizione euroscettica; la Commissione Europea ed Eurogruppo dovrebbero mitigare i partiti “fiscalmente irresponsabili” ponendo dei limiti a qualsiasi allentamento fiscale che il M5S o altri partiti potrebbero attuare; e, infine, si ha una mancanza di alternative per gli investimenti.

Secondo Mai, la percezione di un vero cambiamento nel M5S è forse lo sviluppo più interessante. "Il leader del partito Luigi Di Maio - spiega - ha consolidato la sua posizione di guida, parlando in modo costruttivo sull'Europa ed escludendo di formare un'alleanza con la Lega su una base anti-euro". Tuttavia, M5S è un movimento politico nuovo e imprevedibile, quindi l’esperto di PIMCO ritiene che la prudenza sia giustificata.

"La formazione di un governo guidato dal partito aumenterebbe l'incertezza sulle prospettive politiche italiane e avrebbe probabilmente un impatto negativo sui BTP e su altri asset italiani. Ma ci sono anche buone possibilità che, nel governo, il M5S possa continuare nel suo cambiamento e avvicinarsi ai partiti politici più tradizionali" sottolinea l'esperto. Allo stesso modo, secondo Mai, se la Lega dovesse formare un governo, l'impatto negativo non sarebbe probabilmente particolarmente grave in quanto richiederebbe il sostegno di partiti più moderati alla guida.

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