Archiviato un primo semestre difficile rispetto alle abitudine acquisite negli ultimi anni, ci si avvia in una seconda parte di 2018 che potrebbe continuare a riservare non poche difficoltà per gli investitori.

 

In particolare in Italia, a maggio i rendimenti dei titoli italiani sono aumentati di oltre 100 bps, assestandosi a circa 250 bps rispetto ai bund tedeschi. Complice la formazione di un nuovo governo Lega-Movimento 5 Stelle capace di spaventare l'Europa e iniziare a metterne in discussione la stabilità finanziaria e fiscale. 

 

Secondo Nicola Mai portfolio manager e sovereign credit analyst, e di Andrew Bosomworth head of portfolio management di PIMCO ad oggi dei progressi sembrano difficili considerate le visioni divergenti dei vari Stati membri in tema di assicurazione comune sui depositi e bilancio dell’Eurozona.

 

Quale ruolo giocherà quindi in questa partita la Bce? Secondo gli esperti di Pimco gli investitori non potranno continuare ad appoggiarsi a lungo all'aiuto di Draghi, con la conclusione del suo mandato e la dimiunzione del QE. 

 

Nel report dal titolo “Prospettive dell’Eurozona, quando il secolare diventa ciclico” di Pimco, un altra problematica rintracciata sarebbe quella degli stress di mercato, non facili da sedare qualora provenissero proprio da quei governi euroscettici.

Mai e Bosomworth infine, sottolineano che la capacità di bilancio non è distribuita uniformemente nella zona euro e gli strumenti fiscali comuni come, il meccanismo europeo di stabilità, sono attualmente troppo modesti per soddisfare le potenziali esigenze di grandi Paesi come l’Italia.

In definitiva la zona euro si trova a dover affrontare una sfida nel lungo termine, che sembrerebbe riversarsi anche sull’orizzonte di breve periodo. Consigliata cautela agli investitori in Paesi periferici della zona euro e in asset rischiosi.