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8/9/2018 | Redazione Advisor
Dalla campagna nazionale di riduzione della leva all'allentamento creditizio. Significativo cambio di rotta del governo di Pechino che negli ultimi giorni ha indicato una serie di misure volte a porre fine alla stretta autoimposta negli ultimi dodici mesi. "Tale allentamento - spiega Dhiraj Bajaj, gestore di portafoglio, obbligazioni valute asiatiche, di Lombard Odier IM - unito alla recente debolezza dello yuan consentita dalle autorità, rappresenta probabilmente una risposta al potenziale rischio di tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Per quanto riguarda i mercati - prosegue - prevediamo una riduzione dei rendimenti delle obbligazioni corporate cinesi (sia onshore che offshore), con un conseguente effetto positivo sugli asset creditizi asiatici nonché di altri mercati emergenti, sebbene in misura minore considerate l’entità e la rilevanza della Cina nel settore obbligazionario dei mercati emergenti."
Nello specifico, le misure annunciate o già definite riguardano allentamento monetario, nuovo perfezionamento concertato delle normative sul sistema bancario ombra e allentamento fiscale, già determinato dal Consiglio di Stato il 23 luglio. Un pacchetto di significativa entità che vuole nel complesso facilitare l'erogazione di liquidità al sistema economico cinese in ottica sostenitiva.
"Questa mossa - afferma Dhiraj Bajaj - con ogni probabilità indurrà gli istituti di credito (banche, gestori patrimoniali onshore e investitori del mercato globale dei capitali) a intervenire e normalizzare ancora una volta le condizioni di finanziamento. Si iniziano già a intravedere le prime conseguenze positive, con il rimbalzo delle obbligazioni dai minimi e la riapertura questa settimana dei mercati primari per l’emissione. Riteniamo - conclude - che ciò dovrebbe segnare il minimo delle valutazioni creditizie asiatiche viste le flessioni registrate negli ultimi sei mesi."
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