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Gestore della settimana: "In Europa navighiamo seguendo i macro trend"

10/8/2018

Eva Fornadi di Comgest spiega la strategia della boutique di investimento in Europa


Il tema dominante a livello globale è oggi quello dell’incertezza: il rischio di una stretta monetaria, di una guerra commerciale guidata dagli Stati Uniti, la questione Brexit ancora irrisolta, l’ondata di protezionismo in tutto il mondo, l’ascesa dei populismi in Europa e il rischio di una crisi del debito sovrano in Italia. Non manca, poi, il rischio di una rinnovata inflazione, con i primi segnali di pressione salariale e una scarsità di forza lavoro visibili nel Vecchio Continente. Sono molti i fattori che fanno temere una imminente correzione di mercato o un periodo di volatilità più accentuato in Borsa. Ma non tutti gli investitori sembrano temere le nubi oscure che si stagliano all'orizzonte, perché adottano strategie di investimento che permettono di navigare anche quando le acque sono agitate.

"Come investitori di lungo periodo seguiamo un approccio di stock picking quality growth. Le società che selezioniamo non sono solo caratterizzate da un’ottima stabilità finanziaria e diversificate geograficamente, ma sono anche fonte di crescita autonoma grazie ai propri prodotti e alle specifiche iniziative di mercato. Invece di essere legati a trend macro, le società che abbiamo in portafoglio traggono vantaggio da megatrend ben consolidati nel tempo come possono essere l’invecchiamento demografico, la digitalizzazione, la crescita della classe media all’interno dei paesi emergenti o i beni di consumo a basso costo" spiega Eva Fornadi (nella foto), gestore dei fondi Comgest Growth Europe Opportunities e Comgest Growth Europe Smaller Companies di Comgest, boutique di investimento francese (oltre 27 miliardi di euro in AUM, di cui 7 miliardi in azioni europee) che ha presentato alla stampa di settore, venerdì 5 ottobre a Milano, la strategia di investimento dei due fondi.

"Tali driver di crescita, così come i criteri qualitativi della società, e cioè una solida quota di mercato, alte barriere all’ingresso e la capacità di fissare il prezzo, permettono non solo di navigare anche all’interno di condizioni di mercato agitate o fasi di correzione in maniera molto più efficace rispetto a titoli più rischiosi e più ciclici, ma anche di continuare a generare una solida crescita degli utili" prosegue Fornadi, il cui fondo ha segnato negli ultimi 5 anni una crescita aggregata degli utili del 14,5%. "Ci aspettiamo sia in grado di generare una crescita degli utili intorno al 15% nel medio termine decorrelata rispetto al ciclo e al sentiment".

"Questa crescita dinamica e sostenibile dipende dalle società (la taglia è in genere inferiore a 10 miliardi, ndr) che abbiamo in portafoglio e dovrebbe differenziarsi in maniera ancora più marcata, perché puntiamo su aziende che stanno utilizzando differenti leve che possano garantire un trend di crescita strutturale, come il lancio di nuovi prodotti, l'innovazione, l'espansione geografica e l'opportunità di consolidamento" sottolinea Fornadi. Tra gli esempi di titoli in portafoglio, il gestore indica la società di analisi Eurofins, attiva in mercati difensivi come ad esempio i campi del cibo e del farmaceutico, e "sta guadagnando quote di mercato e sta crescendo anche grazie alle acquisizioni".

Poi Chr. Hansen: "È in qualche modo protetta dalle fluttuazioni del cambio dato che ha un listino prezzi in euro nei mercati chiave, mentre la sua crescita è guidata dalla penetrazione delle soluzioni di microbi naturali in molti segmenti, dalla produzione casearia agli animali alla salute delle piante". La crescita di Sartorius Stedim Biotech, invece, è "ben sostenuta dalla crescita nel segmento del bio-pharma, settore verso cui la società rappresenta un fornitore chiave". "Produzione e vendita nello stesso mercato o l’adozione di un processo di produzione flessibile hanno ridotto anche qualsiasi impatto derivante dal cambiamento delle logiche commerciali. I fondamenti del portafoglio continuano ad essere solidi sulla scia di una stagione degli utili positiva nel secondo trimestre. Tutto ciò ci rende fiduciosi per il futuro dato che continuiamo a credere che nel medio e nel lungo periodo l’incremento del prezzo azionario si muoverà nella medesima direzione della crescita degli utili" prosegue Fornadi.  

Quanto al mercato azionario italiano, Gabriella Berglund, responsabile per il mercato italiano di Comgest, aggiunge che "sull’Italia Comgest non ha un parere negativo" e a Piazza Affari "troviamo più idee di media e piccolo capitalizzazione che grandi". "Diciamo che l’unica grande da noi scelta di recente, Luxottica, si è recentemente fusa con Essilor. Qualsiasi paese può offrire opportunità di investimento che non sono sensibili ad un ciclo economico o rischio politico. Abbiamo recentemente investito in Ferrari, che per noi è l’Hermes del settore automobilistico e che ha un buon potenziale di crescita in Cina con i nuovi modelli SUV" conclude Berglund.

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