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Gestore della settimana: "Brexit: è meno drammatica di quello che si pensi"

11/19/2018

AdvisorOnline.it ha intervistato Richard Buxton, ceo di Merian Global Investors e gestore del fondo Merian UK Alpha


Al di là degli allarmi, Brexit potrebbe avere anche conseguenze positive. "La comunità globale degli investitori non ha abbandonato il paese. Le società americane e asiatiche continuano a investire nel paese e hanno decisamente un atteggiamento più positivo rispetto a quanto si legge sui giornali" spiega Richard Buxton (nella foto), ceo di Merian Global Investors. AdvisorOnline.it lo ha incontrato a Milano in occasione della presentazione del nuovo brand della società (ex Old Mutual GI). Tra gli aspetti positivi della Brexit, Buxton menziona anche "la relativa debolezza della sterlina che, dopo il referendum, ha aiutato le esportazioni dei produttori e favorito anche l'operatività di alcune multinazionali, come big pharma o big oil".

Il numero uno di Merian GI invita poi a riflettere sullo straordinario ceto imprenditoriale britannico, presente in settori innovativi che stanno crescendo a doppia cifra negli ultimi cinque anni. "Sono aziende spesso di piccole e medie dimensioni operative nel campo operative in tutti i settori e che potremmo considerarle in un solo gruppo per la loro comune appartenenza al tema della digitalizzazione. Sono sorti molti trust per investire in queste società che spesso non sono quotate e quindi raggiungibili solo tramite il private equity" racconta Buxton.

"Molte di queste società però stanno considerando l'ipotesi di quotarsi alla Borsa di Londra. Questa inprenditorialità diffusa è inoltre alla base della resilienza del mercato del lavoro nel Regno Unito: la maggior parte delle persone lavora nelle piccole e medie imprese e non nelle multinazionali. E questa vivacità imprenditoriale credo che non sia catturata a pieno nei metodi di calcolo del Pil. Il recente incremento delle entrate fiscali, soprattutto dalle imprese, potrebbe suggerirci forse un dato inaspettato:il Regno Unito starebbe crescendo a livelli superiori rispetto a quello che dicono i dati macro ufficiali" prosegue Buxton.

Un'altra ragione secondo il ceo di Merian GI per puntare sul Regno Unito è anche l'attuale capitalizzazione della Borsa di Londra. "Negli ultimi due anni molti investitori esteri hanno venduto azionario UK che ora viaggia a livelli più bassi del livello storico e quindi ha prezzi relativamente a sconto. Alcuni sono attratti da società che possono contare su un fatturato originato per oltre la metà fuori dal Regno Unito e che quindi non sono toccate direttamente dalla Brexit. Inoltre credo che le società britanniche accelereranno il prossimo anno grazie anche all'incremento di spesa da parte del governo" sottolinea Buxton.

Quanto alla trattativa sull'accordo tra Londra e Bruxelles, il ceo di Merian GI dice che se ci sarà un "soft deal" la sterlina potrebbe recuperare e spingere la banca centrale inglese a seguire le orme della Fed. Diversamente, proseguirebbe il periodo di debolezza per la valuta britannica. "Ma non vedo grandi fughe di capitali. Per le grandi multinazionali non credo che Londra perderà il suo status di hub finanziario o che le società facciano le valige per spostare i loro uffici nel Continente o a New York".

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