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Columbia Threadneedle, un 2019 di crescita lenta ma costante

11/27/2018 | Davide Mosca

L'outlook della società prevede un contesto sfidante ma positivo dove a fare la differenza sarà la gestione attiva


Una crescita globale lenta e sincronizzata a livello globale accompagnerà tutto il 2019 secondo l’outlook per il nuovo anno di Columbia Threadneedle Investments. L'asset manager del gruppo Ameriprise Financial che gestisce oltre 418 miliardi di euro dai 18 uffici sparsi nel mondo e guidata in Italia da Alessandro Aspesi (nella foto) si colloca in accordo con il consensus che vede più forti i fondamentali in generale miglioramento rispetto ai rischi provenienti dalla politica monetaria e dalla geopolitica. Il quadro non può però che essere differenziato nell’universo di asset class e approcci all’investimento.

Per quanto riguarda l’Italia, ad esempio, Felicity Long, portfolio manager del Columbia Threadneedle Global Multi Asset Income Fund, mostra preoccupazione in merito ad un possibile deterioramento dell’economia e dei rapporti con l’Europa e una conseguente forte prudenza nell’esposizione. In relazione agli Stati Uniti, invece, da tenere monitorata è, secondo Long, la dinamica del mercato del lavoro, in cui l’aumento degli stipendi si configura più come un trasferimento della ricchezza dagli shareholder ai lavoratori che come conseguenza organica della crescita degli utili societari.

 

Un meccanismo che potrebbe mettere in crisi il rally dell’azionario USA, un comparto le cui criticità sono sottostimate dal mercato, secondo Andrea Carzana, deputy fund manager e european equity analyst della società, che vede maggiore valore nel contesto europeo, in particolare grazie allo stato delle valutazioni. Il divario tra l’azionario statunitense e quello del Vecchio Continente è infatti su questo parametro il più ampio registrato dal 2003 e, sottolinea Carzana, sebbene sussistano fattori di incertezza diffusa che rendano complicata la decisione di investire a partire da un approccio top-down, un focus sulla qualità e sull’analisi bottom-up è in grado di mostrare importanti opportunità di posizionamento. “Il 2019 – afferma il deputy fund manager di Columbia Threadneedle – sarà un anno in cui la gestione attiva potrà dimostrare la sua capacità di portare valore per gli investitori".

Il 2019 dell’universo obbligazionario si annuncia più complesso, frenato da ritorni costantemente ai minimi e criticità legate alla divergenza delle politiche monetarie di Fed e BCE. Più nello specifico, “la Federal Reserve - spiega Alessandro Tarello, fixed income porfolio manager della società - si appresta ad un nuovo rialzo dei tassi prima di fine anno, con attesa per ulteriori tre nel corso del 2019. La nostra view – prosegue – rimane positiva sul dollaro nel breve periodo, anche se vediamo possibilità per un’inversione a partire dal secondo semestre del prossimo anno. È presto - conclude - per parlare di fine del ciclo del credito, con indicatori ancora troppo incerti per dare un’indicazione temporale plausibile per un’inversione. Resta dunque - conclude Tarello - uno spazio di manovra in termini di investimento anche relativamente al reddito fisso in selezionati comparti, fermo restando il ruolo di equilibratore di portafoglio caratteristico dell’asset class”.

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