Tempo di lettura: 2min

Il 2019 per UBS AM sarà un anno di transizione

11/28/2018

La prima parte dell'anno sarà il proseguimento del 2018, mentre nella seconda cominceremo a vedere i primi effetti della guerra commerciale tra Usa e Cina e della fine del QE


Il 2019, dal punto di vista degli investitori, sarà un anno di transizione. E possiamo immaginarcelo così: la prima parte sarà la continuazione del 2018; la seconda parte sarà invece più critica e probabilmente assisteremo a un cambio di sentiment degli investitori. Ci avvicineremo, infatti, alla fase finale del ciclo e potremmo iniziare a vedere i primi effetti delle politiche monetarie meno accomodanti delle banche centrali (fine del QE) e della guerra commerciale tra Usa e Cina. Così riassume l'outlook per il prossimo anno Suni Harford (nella foto), head of investment di UBS AM, che ha presentato il 27 novembre a Milano la sua view sui mercati, in occasione dell'appuntamento annuale della casa di investimento della banca elvetica con gli investitori professionali. 

"Verso fine anno dovremmo aspettarci non una recessione, ma qualcosa di diverso dall'attuale stato dell'economia nelle principali economie, a partire dagli USA" prosegue Harford. Parlando della prima parte dell'anno, per Suni la volatilità continuerà a mantenersi elevata, anche perché i fattori di rischio continueranno ad essere gli stessi di questi mesi, dalla Brexit alla situazione italiana fino alle politiche commerciali protezionistiche di Trump. Dal punto di vista degli investimenti, per Suni l'attuale calo dell'azionario negli USA non è l'inizio di una fas ribassista, ma solo una correzione.

E agli attuali livelli Wall Street continua a offrire delle interessanti opportunità per investire. "Le vendite degli ultimi mesi sono dovute per lo più a fattori tecnici, perché i fondamentali dell'economia USA restano solidi" aggiunge Harford, che invita per il 2019 a guardare invece con attenzione il segmento high yield dove probabilmente assisteremo a un aumento dei default. Quanto ai paesi emergenti, Harford vede interessanti opportunità in Turchia, Brasile (anche se non è ancora il momento) e Cina, considerando che nel 2018 gli investitori non hanno ancora apprezzato i cambiamenti fatti dalle autorità per sostenere l'economia, come l'ingresso di investitori esteri in alcuni settori industriali chiave. 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?