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AXA IM, la consulenza è destinata a crescere

12/11/2018 | Marcella Persola

E' quanto emerge dall'indagine “Voices” condotta dalla società di gestione. Tra i temi analizzati la digitalizzazione, la consulenza finanziaria e l'atteggiamento dei giovani


Prudenti, desiderosi di investire in modo sicuro e più propensi ad investire con un consulente finanziario rispetto ai Robo Advisor. E’ questo una delle sfumature che emerge dall’indagine “Voices” di AXA IM, che evidenzia come rispetto agli anni passati, è cresciuto il numero delle persone che investono, ma gli italiani si confermano nel complesso molto prudenti quando si tratta del loro denaro e la sicurezza sul lungo periodo è la loro priorità. Avere una rete di protezione è, infatti, in cima alla lista degli obiettivi finanziari per il 49% degli intervistati. Seguono la sicurezza di arrivare a fine mese (25%) e avere abbastanza reddito durante la pensione (24%).

 

L’approccio prudente si riflette anche nella scelta dei prodotti finanziari: la maggioranza (il 68%) investe in liquidità, il 63% tiene il proprio denaro su un conto di risparmio e il 25% ha una polizza assicurativa. Solo il 22% degli intervistati ha un prodotto d’investimento, anche se la percentuale sale al 71% tra quelli che hanno un reddito più elevato.

 

Anche nell’era digitale, il rapporto umano resta un elemento chiave. La consulenza resta una parte vitale del processo d’investimento, ma in futuro potrebbe giocare un ruolo anche maggiore. I giovani, in particolare, pensano di affidarsi alla consulenza finanziaria per poter essere guidati in un processo che spesso trovano complesso. Il 70% degli investitori fa affidamento sulla consulenza finanziaria, anche se il 38% la utilizza insieme alla ricerca indipendente. Solo il 29% degli italiani intervistati se la sbriga da solo, senza l’aiuto di un consulente. Le tre fonti maggiormente utilizzate da chi è alla ricerca di consigli d’investimento sono: i consulenti finanziari (49%), internet (32%), e i propri genitori (30%). Il 53% del campione si affida ai consigli dell’impiegato di fiducia della propria banca, ma la tendenza sembra in diminuzione per il prossimo futuro. La consulenza finanziaria indipendente sembra invece destinata a crescere: se oggi solo il 13% degli intervistati dice di utilizzarla, la percentuale sale al 19% quando si pensa al futuro.

 

La digitalizzazione sta comunque penetrando sempre più il settore della finanza. Il 6% degli intervistati usa già oggi un robo advisor, mentre un 15% non esclude di farlo in futuro. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati preferisce ancora rivolgersi a un essere umano (60%) piuttosto che a un robot o a un algoritmo per avere consigli sugli investimenti. In ogni caso le giovani generazioni (16-34 anni) sono le più propense a rivolgersi a un professionista per la consulenza finanziaria (43%).

 

Pietro Martorella (nella foto), amministratore delegato AXA IM Italia SIM: «Il bisogno di consulenza resta forte. E’ incoraggiante vedere che un gran numero di persone si rivolge alla consulenza finanziaria e che le giovani generazioni sono le più propense a farlo. La consulenza finanziaria quindi non andrà in pensione, anzi, il numero di persone che useranno un consulente dovrebbe aumentare. E quei consulenti finanziari che riusciranno a unire la propria competenza con l’offerta di strumenti tecnologici che rispondano alle esigenze dei clienti, si troveranno probabilmente su una corsia preferenziale».

 

 

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